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Simulavano l’acquisto di beni per prelevare soldi, maxi truffa a Niscemi di percettori di reddito di cittadinanza

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Niscemi -Il negozio fungeva da bancomat utilizzando la carta del reddito di cittadinanza. E l’esercente, in cambio del denaro, tratteneva un a percentuale per sé. Qualcosa come il 13 per cento.

E in un mese, periodo in cui sono andate avanti le indagini, avrebbe effettuato operazioni per sedicimila euro e nelle sue tasche sarebbero rimasti, secondo la polizia, oltre duemila euro.

Questo il contesto in cui sono maturate una sessantina di denunce, una a carico del commerciante compiante, le altre nei confronti di percettori di reddito di sostegno, tuitti niscemesi. Inchiesta che adesso è stata chiusa.

Per tutti l’ipotesi accusatoria è di truffa in concorso ai danni dello Stato. Questa è la contestazione mossa loro dalla magistratura gelese sulla base dell’indagine di polizia.

Sostanzialmente attraverso acquisti fantasma, che in realtà non sarebbero stati effettuati ma sarebbero state eseguite operazione di tipo bancomat, il commerciante avrebbe in realtà offerto denaro contante in cambio di una percentuale sui prelievi.

L’indagine è stata inoltre supportata da riscontri incrociati tra la banca dati Inps e le Poste Italiane che eroga le carte  del reddito di cittadinanza.

Attraverso i riscontri raccolta dalla polizia è emerso che le carte, in realtà sarebbero state utilizzate con finalità assolutamente differenti da quelle previste

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