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Ucciso 30 anni fa a un posto di blocco, omaggio all’appuntato Fiore

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Caltanissetta- Cerimonia in ricordo di un carabiniere ucciso a un posto di blocco. Sì perché sono trascorsi 30 anni da quando l’appuntato Michele Fiore è stato assassinato con un colpo di fucile sparatogli al petto.

In cattedrale, a Caltanissetta, si è svolta la cerimonia a cui ha preso parte, tra gli altri, il Comandante della Legione Carabinieri Sicilia, il generale Rosario Castello, la vedova del decorato, i rappresentanti dell’associazione nazionale carabinieri e una rappresentanza di militari in servizio.

Al termine della funzione religiosa, concelebrata dal cappellano militare del comando legione carabinieri Sicilia, don Salvatore Falzone e dal parroco don Leonardo Alessi, è stata anche letta la preghiera del carabiniere.

Era il 4 febbraio  del 1991 quando verso le 21,45 in Via Filippo Paladini una pattuglia composta dall’appuntato Santo Buttafuoco Butera e dallo stesso Michele Fiore, ha intercettato una Peugeot 309 di colore bianco.

Il guidatore di quell’utilitaria si è quasi fermato all’alt. Ma nel momento in cui gli si sono fatti incontro i militari ha esploso alcuni colpi di fucile a pallettoni. Buttafuoco è riuscito a trovare riparo dietro un’auto e a ferire, rispondendo ai colpi, l’altro. Mentre l’appuntato Fiore è rimasto ferito a morte. Inutile la corsa verso l’ospedale Sant’Elia.

Il fuggito è stato poi identificato e catturato. E in quei frangenti è stato anche sequestrato il fucile con cui ha ucciso il militare.

All’Appuntato Michele Fiore il 28 maggio 1992 è stato poi a concesso un encomio solenne dal comando generale dei carabinieri e il 17 novembre successivo è stato insignito da parte del Presidente della Repubblica, della Medaglia d’Oro al Valor Civile alla memoria perché «nel corso di un servizio di prevenzione in una zona ad alto indice di criminalità veniva raggiunto dai colpi d’arma da fuoco esplosi da un pregiudicato, rimanendo mortalmente ferito. Nobile esempio di sprezzo del pericolo e di altissimo senso del dovere» è stata la motivazione.

In città, invece, nel settembre del 2004 gli è stata dedicata una scalinata e nel febbraio 2007 è stata scoperta una targa commemorativa sul luogo del delitto

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