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Un dipinto del pittore mussomelese Francesco Amico tributo alle vittime del Covid

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Mussomeli -Una tricolore rosa capovolta su un pastello sfondo turchino. Questo l’omaggio alle vittime del COVID realizzato da Francesco Amico, pittore e scultore mussomelese, romano d’adozione, concepito nel suo studio in Roma nei pressi di Piazza Navona. Separatosi dalla sua terra d’origine circa cinquant’anni fa, l’artista ha conservato l’indelebile amore per il nostro paese, immutato e forse amplificato dalla distanza che, oggi più di ieri, lo separa anche dal suo affetto familiare più stretto, il noto concittadino Piero. Ex dipendente  della Camera dei Deputati, Amico può vantare un nutrito numero di amicizie fra personaggi politici e dello spettacolo. Purtuttavia le immagini che lo hanno accompagnato durante l’infanzia non lo hanno mai abbandonato e ad esse egli ha dato voce, colore e vita nelle tele e nella materia sapientemente lavorate. Difficile trovare opera nel suo ricchissimo atelier che non rechi immagine dell’amata Sicilia, del maestoso castello di Mussomeli e della montagna di Sutera. Anche le opere a sfondo mitologico, dal vago sapore surrealista, conservano sempre riferimenti all’antica terra dei Sicani. Ora, in questa sua ultima opera, l’idillio del paesaggio, l’intrico degli scorci, cedono il passo ad una poesia triste, iconograficamente tradotta in quella rosa capovolta e paradossalmente non appassita su uno sfondo che rimane blu a simboleggiare l’eterna ciclicità della natura dove morte e vita inevitabilmente si compenetrano. Un pensiero d’amore e di fratellanza Universale, un abbraccio che si estende al mondo, un suggello per chi nella pandemia ha scontato il prezzo dell’esistenza con la morte, un monito per tutti quanti rimangono a combattere.

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