Caltanissetta – Gli offrì soldi perché chiudesse un occhio per lasciare entrare un telefonino in carcere. Questa la contestazione che pende su un trentenne.
A suo carico la procura della città del golfo ha chiesto l’apertura di un procedimento ritenendolo responsabile d’istigazione alla corruzione.
Sì, perché secondo l’accusa l’allora detenuto, V.C., avrebbe offerto denaro a un agente di polizia penitenziaria nel tentativo di “ammorbidirlo”.
A quel tempo il trentenne si trovava rinchiuso nel carcere gelese di contrada Balate e, per l’accusa, avrebbe tentato di agganciare l’agente perché lo aiutasse nel proposito, assolutamente illegale, di far entrare quel cellulare in carcere.
Altri guai con la giustizia, per il trentenne, che già nel novembre di sei anni fa è stato arrestato perché ritenuto l’autore di un attentato incendiario a un bar – poi è stato condannato per questo episodio – e, successivamente, ha avuto altre grane perché coinvolto in una indagine a largo raggio che ha smascherato una sospetta banda specializzata in furti in abitazione e, tra le pieghe della stesso dossier, anche fatti di droga.