Mussomeli – Era il 1999 quando Sandra Milo, celebre attrice scomparsa lo scorso 29 gennaio, soggiornò quasi una settimana nel paese manfredonico, su invito e ospite di un mussomelese. “La conobbi a Roma grazie a un amico comune immobiliarista, – racconta Guido Lanzalaco, imprenditore che per tanti anni ha operato con la famiglia nel campo dei mobili di pregio – la invitai a venire a Mussomeli. Venne in estate, doveva presentare un evento organizzata dalla fondazione Majorana. Arrivò martedì e soggiorno nel mio appartamento, allora vivevo in via Caltanissetta. Visitammo il castello e le piacque tantissimo. Così come gradì molto Mussomeli e l’accoglienza dei mussomelesi, si intratteneva, infatti, volentieri con tutte le persone che incontrò“. Nata a Tunisi da padre siciliano (all’anagrafe Salvatrice Elena Greco), fu sempre legata all’isola. “Visitammo Gela, San Vito Lo Capo, e Agrigento, la valle dei Templi in particolare. A tutti i turisti che la riconobbero regalò la sua cartolina autografata. A coloro che le chiedevano della sua voce stridula, rispose che era un tratto distintivo, un firma che l’ha resa celebre e ricca” ricorda Giuseppe Lanzalaco, fratello di Guido, anch’egli socio e fondatore dell’Habitat 2000, una della più prestigiose aziende di mobili nissene che operò per decenni in tutta Italia. “Sandrocchia”, come l’aveva soprannominata Federico Fellini, amabile e alla mano, aveva un debole per la cucina siciliana. “Andammo in un celebre locale di Milena, – rivela Guido – il Bouganville arredato in toto da noi , oggi non più in attività, ma allora molto in voga, soprattutto per la cucina tipica locale. La Milo divorò mbriulate, caponata e tutti i piatti della nostra cucina“. Poi ci si sono due curiosità del soggiorno mussomelese della Milo. “Le feci assaggiare la gazzosa, la partannina – racconta ancora Guido ne rimase così conquistata che successivamente e periodicamente gliele inviaì a Roma. Una sera a Mussomeli ci trovavamo in campagna, qualcuno scherzosamente propose di fare un seduta spiritica, lei rifiutò spaventatissima. Mi raccontò che era terrorizzata da occultismo e paranormale e che una delle esperienza più terribili della sua vita fu l’esperimento a cui la sottopose Giucas Casella“.