Villalba – Giovedì 4 agosto, presso la Chiesa Madre di Villalba, Mons. Antonio Raspanti, Vescovo di Acireale e Presidente della CESI (Conferenza Episcopale della Sicilia), ha celebrato, assieme a padre Achille Lo Manto, una messa per commemorare il Cav. Placido Immordino che tanto donò alla popolazione di Villalba. La cerimonia è stata organizzata, in forma privata, dalla figlia Margherita Chiara che ha fortemente voluto al suo fianco le autorità civili e militari. Presenti, per l’Arma dei Carabinieri, il tenente Giorgio Rapuano, il maresciallo Antonio Marasco, comandante della stazione di Villalba; per la Guardia di Finanza, il comandante Salvatore Imbesi, accompagnato dal brigadiere Pietro Aiello; per l’Amministrazione il sindaco di Villalba, il Presidente del Consiglio, la Giunta e il Consiglio comunale.
Restituito nella memoria e nel ricordo, Placido Immordino fa ritorno nella “luce” degli occhi di Margherita Chiara, la figlia adorata ancora prima di nascere, lì… “dove tutto ebbe inizio”. In quella piccola Villalba, paese dell’entroterra, che fu principio e mai fine di un dono d’amore… eterno come solo l’amore sa e può essere. Placido Immordino, uomo di Stato, saggio e di cultura, che ha indossato la divisa per oltre cinquanta anni e che non mancava di fare ritorno ogni anno, nel suo paese d’origine per le vacanze estive. Si illumina Margherita Chiara nel volto e nella voce, quando, riavvolgendo il filo dei ricordi il pensiero sfiora Villalba, presenza marginale forse nella vita di una ragazza cresciuta nel lustro delle città metropolitane -formatasi alla IULM- eppure costante. Villalba una promessa… mantenuta ancora una volta… sempre. Fu proprio suo padre a farle promettere che avrebbe comunque trascorso, ogni anno, dei giorni a Villalba. In quelle estati roventi del sud di un Sud ancora tutto da scrivere. Da demonizzare e santificare!
Onore e privilegio per la soglia della santa Chiesa di Villalba -che oggi può vantare i natali di un uomo probo e integerrimo servitore dello Stato- essere varcata da un’alta autorità ecclesiastica qual è appunto Mons. Raspanti, uomo di Chiesa ma anche presente nel tessuto sociale, al servizio degli ultimi del mondo. Un mondo che Sua Eccellenza conosce bene e altrettanto bene ha dovuto imparare a trattare. Non è certo casuale la scelta di Margherita Chiara il cui desiderio era che a ricordare il suo amato papà fosse proprio chi di lui condivide esperienza e valori. Ogni santo giorno. Mons. Raspanti oggi -come Placido Immordino ieri- si trova a combattere per gli ideali di giustizia che da sempre animano la sua missione (ultra)terrena. Mons. Raspanti oggi supporta il progetto di Margherita Chiara, donna determinata che ha tradotto passione, amore e sogno in realtà, pensando che finanziare la ricerca scientifica sia una delle pietre miliari per una società migliore. Capace -come solo gli spiriti nobili possono fare- di trasformare la sua vita in una missione, quella di portare avanti il ricordo del suo amato papà con la Fondazione Mundi Live.
Lei, figlia tanto desiderata da un padre che voleva (ri)vedere negli occhi di una bambina quelli di sua madre persa ad appena tre anni. Placido Immordino desiderava “essere immortale, specialmente nella sua Sicilia”. Essere presente nel territorio, a testimonianza dell’amore per la sua Terra, pur essendo stato ricordato in tutto il mondo, dal Qatar agli Emirati Arabi. E pertanto ha dato a Margherita Chiara la possibilità di creare una Fondazione, intitolata a lui che investe in ricerca scientifica nel campo della medicina rigenerativa. “Il distacco mi ha fatto diventare donna. Un dolore lacerante che mi ha dato -paradossalmente- la forza di cercare la conoscenza per metterla al servizio dell’umanità”. Anche se il dolore non sembrerebbe davvero poterle appartenere! Margherita Chiara una presenza quasi impalpabile, eterea e diafana nella luce di serenità che emana. La luce di chi coltiva un sogno. “Vivo per la verità e per la giustizia, anche se delle volte, essere una grande giustiziera, per certi versi non paga”. Oggi Margherita Chiara si occupa di portare in giro l’Arte avvalendosi anche del contributo della Santa Sede. La Fondazione ha sedi a Roma, Firenze, Genova ed ha ottenuto il riconoscimento degli ambasciatori del Qatar che vogliono farne un modello di riferimento per tutti i papà del mondo. Che possano essere ricordati dai loro figli come sta facendo Chiara Margherita.
Parole fervide anche quelle di Mons. Raspanti che nel ricordare Placido Immordino, non ha esitato a denunciare i settori inquinati del tessuto sociale. Con la divisa non ci si arricchisce, almeno non in termini meramente economici. La divisa è etica e missione di vita. Lo ha ricordato bene durante l’omelia, Mons. Raspanti che sostiene il progetto di Chiara Margherita. Magistrati e funzionari insieme per creare un mondo migliore ispirandosi all’esempio di Placido Immordino che “ha messo sempre la Caserma al primo posto e che ha formato più di 500.000 uomini. Analfabeti e senza lavoro che approdavano in città con le loro valigie di cartone, furono da lui accolti, formati e indirizzati come da uno di famiglia. Bisogna avere il coraggio di amare perchè l’amore vince anche la morte. Con l’amore non finisce niente. Se prima papà lo vedevo alla luce, adesso lo vedo al buio, ma lui è sempre la mia fonte d’ispirazione”. Queste le parole terrene ed eterne della figlia devota alla figura e alla memoria del padre.