Nel secondo passaggio in aula ha ottenuto uno sconto di pena scendendo, adesso a 14 anni di carcere, a fronte dei diciotto rimediati in precedenza.
Così si è chiuso il processo d’appello a carico di un settantaseienne – assistito dagli avvocati Massimo Nemola e Luigi Termini – alla sbarra per violenza sessuale aggravata ai danni di moglie e due figli e maltrattamenti in famiglia.
La corte d’Appello lo ha pure condannato a risarcire l’ex moglie e i due figli – assistiti , rispettivamente, dalle avvocatesse Laura Alfano e Laura Attanasio – costituiti parti civili.
Le contestazioni a carico dell’anziano sono racchiuse in un intervallo di tempo che va da nove anni addietro fino al dicembre 2020.
In questo lasso di tempo la donna e i figli della coppia avrebbero vissuto nell’incubo. Tra pugni, schiaffi, spintoni, minacce di morte e offese di ogni tipo apostrofandola pesantemente. In una circostanza le avrebbe pure stretto una cinta intorno al collo.
E poi abusi sessuali su lei e i loro figli. Con la donna segregata in casa nel momento in cui si sarebbe rifiutata di soddisfare le voglie sessuali di lui. Istinti che l’uomo avrebbe sfogato anche sui suoi figli, mostrandogli nel frattempo video porno. Anche quando uno di loro era in tenera età.
Un inferno spezzato solo dalla querela di lei che, a un certo punto, ha trovato il coraggio di dire basta. Così è partita l’indagine dei carabinieri che poi ha trascinato il settantaseienne sul banco degli imputati, uscito con la condanna nei primi due gradi del giudizio.