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Abusi su ragazzina di Vallelunga, zio e madre si trincerano dietro il silenzio

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Vallelunga Pratameno –  Bocche cucite per zio e madre della ragazzina che sarebbe stata abusata a Vallelunga. È la via del silenzio che hanno scelto i due al momento dell’interrogatorio di garanzia al cospetto del gip del tribunale di Caltanissetta, Grazia Luparello.

Mentre in quei frangenti il loro legale, l’avvocato Giuseppe Scibetta, ha rimesso il mandato per assistere i due cognati in questa vicenda.

I due si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Su loro pende la pesante accusa di violenza sessuale. Che si sarebbe consumata per mesi ai danni di una tredicenne, peraltro affetta anche da qualche problema cognitivo.

Secondo la tesi dei carabinieri, in un rapporto innaturale, lo zio per mesi avrebbe abusato della ragazzina che avrebbe vissuto quella storia in maniera particolare.

Sì, perché nel momento in cui in qualche modo ha raccontato a una operatrice sociale i avere avuto un fidanzato, in quel momento si è rifatta a un nome che, peraltro, coincide con quello dello zio.

Lui che era già entrato nel mirino. Era già stato sospettato di avere un rapporto strano con la nipote con la quale avrebbe messaggiato di continuo anche quando la ragazzina frequentava le lezioni del recupero scolastico.

Quella situazione non è sfuggita agli occhi più attenti che hanno attenzionato la questione. A cominciare da un’assistente sociale. Tant’è che nei confronti della stessa, il sospetto abusante avrebbe poi nutrito forte rancore, temendo pure che fosse intenzione di lei, farlo arrestare.

Poi la questione, che sembrava presentare qualche zona d’ombra, è stata girata ai carabinieri. E da quel momento sono partite ufficialmente le indagini.

I militari hanno poi raccolto diverse intercettazioni e ricostruito un quadro a dir poco anomalo, con questi presunti rapporti intimi tra zio e nipote, con la compiacenza della madre della stessa ragazzina.

Questa, almeno, è stata la tesi accusatoria al centro dell’ordinanza di custodia cautelare scattata a carico dei due.  Lui è rinchiuso al carcere di Enna, lei ad Agrigento.

Vincenzo Falci

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