Caltanissetta – È per un accoltellamento che sono tornati alla sbarra. E nel sono usciti con un verdetto di colpevolezza, esattamente come in primo grado.
Niente sconti, in appello per il cinquantasettenne nisseno Francesco Alletto, i suoi figli, il trentatreenne Luca Valentino e il trentacinquenne Raimondo Alletto e l’ambulante quarantaseienne Massimiliano Salvatore Lombardo – assistiti dagli avvocati Maria Francesca Assennato – accusati di lesioni, rissa e porto di abusivo di coltello. In origine era stata ipotizzata l’accusa, ben più grave, di tentato omicidio.
Vittima dell’accaduto è il quarantatreenne, Michele Cucuzza – assistito dagli avvocati Antonino e Salvatore Falzone – al quale già in primo grado il giudice gli ha pure riconosciuto il diritto a un risarcimento dei danni a secondo l’entità che poi sarà stabilita in un procedimento dedicato.
La turbolenta vicenda, che secondo gli stessi inquirenti ha rischiato di trasformarsi in tragedia, s’è consumata al villaggio Santa Barbara. E sarebbe stato frutto di una spedizione punitiva. Era il 19 marzo 2016.
Sullo sfondo, una presunta precedente lite che avrebbe interessato uno dei figli di Alletto e il figlio dell’accoltellato.
Così poi si sarebbero trovati i due gruppetti contrapposti. E in quella zuffa, secondo la ricostruzione investigativa, sarebbe saltata fuori anche una pistola che, fortunatamente, non è stata utilizzata.
Da questa storia, assai burrascosa, hanno poi preso le mosse due distinti procedimenti – uno in abbreviato, l’altro in ordinario – che hanno coinvolto complessivamente sette imputati.