Caltanissetta – Chiesta una perizia psichiatrica sul sospetto uxoricida. Per stabilire la sua capacità d’intendere e volere al momento dei fatti di sangue.
L’ha chiesta la stessa accusa e la difesa del quarantunenne marocchino Abdelfettah Jennati accusato di omicidio aggravato e premeditato.
Quello consumato sulla moglie la trentenne Aycha El Aboui accoltellata dallo stesso marito. Questa è l’accusa. E adesso i familiari della vittima che vivono nel capoluogo nisseno, come in passato la coppia stessa – assistiti dagli avvocati Dino Milazzo, Martina Vurruso, Daniela Guezzo e Massimo Schiavon – sono costituiti parti civili.
La difesa dell’imputato ha chiesto alla corte d’Assise di sottoporre il suo assistito a perizia. Di contro le parti civili si sono opposte.
Aspetto, questo legato all’esame a cui eventualmente sottoporre il quarantunenne, su cui gli stessi giudici si sono riservati.
È nel novembre del 2020 che la donna è stata uccisa a coltellate. A sferrarle sarebbe stato il marito che non avrebbe digerito la volontà di lei di separarsi. E lo aveva pure denunciato
La donna aveva chiesto pure aiuto a strutture specializzate ma alla fine, per una serie di circostanze, non ha più fatto in tempo a salvarsi. Si era dovuto sottoporre a un intervento chirurgico. E nel frattempo il marito aveva preso con sé i figli che, invece, la madre aveva affidato a un’amica. Così Aycha sarebbe stata costretta a tornare in quella casa dove, poi, ha trovato la morte.