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Acqua pagata a peso d’oro a Siciliacque, il Movimento consumatori: «Gli utenti vanno risarciti»

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Caltanissetta – Acqua pagata a peso d’oro a Siciliacque.  Che, nella sua qualità di grossista, vende acqua agli altri gestori della Sicilia e, tra questi, Caltaqua.

Sulla questione è scesa in campo il Movimento consumatori, attraverso l’avvocato Gioacchino Comparato, evidenziando che le tariffe applicate da Siciliacque sono illegittime. E adesso chiede che gli utenti siano indennizzati.

«In Sicilia, Siciliacque, fornisce di acqua i vari gestori del servizio idrico. Una sentenza del Tar del febbraio dell’anno scorso – è l’appunto del Movimento – sanciva l’illegittimità delle tariffe applicate da Siciliaque nei confronti dei vari utenti, tra cui Caltaqua e gli altri gestori che da quel “grossista” si riforniscono. Diceva, in breve, che la tariffa idrica avrebbe dovuto essere approvata non dalla Regione Siciliana, ma dall’ente di governo – Ato, adesso Ati. Adesso una sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa, conferma quella sentenza e con essa quella illegittimità».

Tra l’altro, secondo lo stesso Movimento consumatori, l’autorità nazionale avrebbe già catalizzato l’attenzione sulle tariffe dal 2016 al 2019, aprendo pure un procedimento sanzionatorio nei confronti della stessa azienda.

«Nel 2020 – ha spiegato l’avvocato Comparato – il gestore del servizio idrico della nostra provincia, ha pagato oltre undici milioni di euro a Siciliacque per l’acquisto di acqua potabile. Quel costo, poi, ovviamente, finisce nelle bollette degli utenti. L’acquisto, per inciso, sulla base di una tariffa dichiarata illegittima».

Da qui l’interrogativo: «Chi indennizzerà i consumatori per il maggiore esborso?». Ma non è il solo. Perché lo stesso Movimento consumatori pone anche altre incognite. A cominciare da «chi si farà carico dell’errore” nella determinazione delle tariffe, chi paga e, ancora, chi provvederà a determinare le tariffe sulla base di quanto previsto dalla normativa vigente».

Così è stato chiesto un intervento dell’assemblea territoriale idrica a cui il Movimento consumatori ha posto una serie di domanda. A cominciare da quali strumenti vuole adottate perché vengano indennizzati i consumatori  che hanno sostenuto negli anni un costo “illegittimo”. E, ancora, «quali passi la Regione Siciliana – a cui rivolgiamo medesimo appello ha aggiunto Comparato –  e l’Ati, stanno facendo per approdare alla determinazione delle tariffe idriche, in ossequio alle prescrizioni e alle garanzie previste dalle delibere di Arera.

«E’ evidente – chiude il documento del Movimento  – che ancora una volta siamo pronti alla tutela collettiva ed individuale dei consumatori che negli anni hanno visto la propria bolletta idrica lievitare anche a causa di costi illegittimi. Chi paga, e questo principio non è per noi accettabile, è sempre il cittadino».

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