Palermo – Da tutti era considerato il re del vino siciliano, non solo sull’Isola ma in tutta Italia. E’ morto a 82 anni il conte Lucio Tasca D’Almerita, fondatore dell’omonima azienda agricola produttrice dei celebri vini esportati in tutto il mondo e che in Sicilia possiede cinque tenute: Regaleali Tra Vallelunga Pratameno e Valledolmo, Capofaro Malvasia e Resort a Salina, Tascante a Passopisciaro sull’Etna, Mozia nella laguna naturale al largo di Marsala e Sallier de La Tour a Camporeale.
Nato nel 1940 a Palermo, dopo il liceo in Svizzera, a Losanna, si è laureato in Economia e commercio nell’ateneo della sua città. Ma è il mondo del vino la sua vera vocazione così nel 1961 fonda l’azienda Regaleali (che poi trasforma in Conte Tasca d’Almerita). Un innovatore, un vero e proprio esteta, un precursore. Fu lui a intuire il potenziale delle uve straniere e a portare sul mercato il primo cabernet sauvignon e il primo chardonnay siciliano.
Fu un pioniere dei vitigni internazionali in Sicilia. “Il padre del conte Lucio era contro l’innovazione che di fatto lui ha portato avanti – è uno degli aneddoti che oggi restano -. Quando impiantò il cabernet a Regaleali lo fece di nascosto. Dopo anni glielo fece assaggiare. ‘Ottima questa bottiglia, dove l’hai presa? A Bordeaux? In Francia?’ gli chiese. La risposta non tardò: ‘Qua davanti, se ti affacci vedi le vigne’. In prima battuta il padre si arrabbiò, salvo poi riconoscergli di essere un genio”. Un passepartout che ha permesso, attraverso i vitigni internazionali impiantati qui, che la viticoltura siciliana si facesse poi strada nel mondo con le uve autoctone.
Padre di quattro figli, Giuseppe, Franca, Alberto e Alessandra, ha ricevuto diversi premi come quello internazionale Gran Vinitaly ed è stato presidente di diverse realtà legate al mondo del vino, come l’associazione Grand Cru d’Italia. Socio onorario della Fondazione Federico II, dal 2002 al 2008 è stato presidente di Assovini Sicilia, sua creatura dall’ideazione alla realizzazione.
Oggi il mondo del vino e dell’imprenditoria siciliana sono così a lutto. Perché il conte Lucio Tasca è stato tra i primi in Sicilia a credere nel potenziale di un territorio capace di immettere nel mercato qualità ed eccellenza. Era infatti fermamente convinto che, aumentando la conoscenza di varietà autoctone come il Nero d’Avola – una varietà ora conosciuta in tutto il mondo – si potesse aprire la porta al riconoscimento della viticultura siciliana nel mondo.
Così ha speso tutta la sua vita per un’unica missione: promuovere e migliorare la produzione e lo sviluppo imprenditoriale della Sicilia portando la sua Isola ad essere competitiva sul mercato internazionale, riuscendoci. E’ stato anche sotto la sua guida da presidente che Tasca è stato il primo team nel mondo del vino a introdurre l’uso della tecnologia nella gestione ordinaria della società. Sperimentò, da innovatore qual era, un software di gestione vitivinicola che migliorasse e controllasse la conduzione dalla vigna allo scaffale del cliente. Avanguardia pura che, oggi, resta tra i profumi e i colori dei vini di una delle cantine siciliane più celebri al mondo.