Dieci condanne per una mega piantagione a Riesi. Sono stati inflitti ad altrettanti imputati, giudicati con il rito abbreviato, sull’onda di un blitz dei carabinieri che, nel giugno di un anno fa, hanno scoperto qualcosa come 20 mila piante di cannabis. E si sarebbe ricavata una montagna di droga che, immessa sul mercato al dettaglio , avrebbe fruttato oltre 16 milioni di euro. Condannati a 9 anni e 20 giorni il mazzarinese Giuseppe Alessandro La Marca proprietario del terreno su cui è stata impiantata la coltivazione; con lui il cognato, il trentatreenne di Riesi, Giovanni Giuseppe Lo Nobile, con 8 anni, 9 mesi e 10 giorni, stessa pena inflitta pure al cinquantatreenne di Belmonte Mezzagno, Salvatore Martini; 14 anni, 4 mesi e 20 giorni li ha rimediati il sessantasettenne palermitano, Gaetano «Tano» Cordova; 7 anni, 8 mesi e 20 giorni ciascuno al quarantottenne di Partinico, Nunzio Settimo e ai palermitani Pietro D’Angelo trentottenne, Atanasio Fava trentasettenne, Massimiliano Cottonaro quarantacinquenne e Antonino Chiovaro trentunenne; palermitano pure l’ultimo della lista, il quarantunenne Pietro Canestro con 10 anni e 10 mesi Tutti e dieci – assistiti dagli avvocati Flavio Sinatra, Vincenzo Vitello, Giuseppe Pinella, Debora Speciale, Rocco Chinnici, Giuseppina Gangi, Angela Formuso, Alfonso Papa, Giuseppina Scrudato e Riccardo Bellotta – sono stati accusati di associazione per delinquere finalizzata alla coltivazione e traffico di sostanze stupefacenti e spaccio. Imputazione legata al ritrovamento, da parte dei carabinieri , di 20mila piante di marijuana “skunk”, nascoste all’interno di un vigneto, nelle campagne di Riesi