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“Al pronto Soccorso del Longo mi hanno strappato alla morte”. La testimonianza del signor Veneziano all’ospedale di Mussomeli

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I medici del Pronto Soccorso Lanzalaco e Cordaro

Mussomeli – L’importanza del Punto di Primo Soccorso a garanzia della vita del paziente. A parlarne è Mario Veneziano, cittadino mussomelese di 64 anni, letteralmente salvato dalla morte grazie alla tempestività d’intervento da parte del personale medico e paramedico del Pronto Soccorso di Mussomeli. L’episodio si riferisce alla fine dello scorso novembre, quando Mario Veneziano, alle 7.15 del mattino, arriva al Pronto Soccorso dell’Immacolata Longo, riferendo “dolore toracico e tosse. La dottoressa di turno, Silvia Cordaro, esegue immediatamente gli esami di routine -tampone, prelievo, ECG- ma improvvisamente il quadro clinico del paziente precipita in arresto cardio-respiratorio”, come riferisce il dott. Nino Lanzalaco che succede alla collega nella turnazione alle 8.00 e occupatosi poi del trasferimento al S. Elia. “Una fibrillazione ventricolare” prosegue il dott. Lanzalaco, “fra le aritmie, quella più pericolosa e potenzialmente letale, capace di portare entro pochi minuti alla morte” E invece è accaduto l’esatto contrario! Grazie alla prontezza del soccorso, nell’esiguo arco temporale di 45 minuti appena, il paziente è stato defibrillato e restituito alla vita e grazie all’operosità della giovane dottoressa e al personale paramedico che l’ha coadiuvata nella manovra. Ora che il paziente -salvato- si è anche ristabilito, ha voluto questa nota di ringraziamento, in primis per Mirko Longo, suo figlioccio e “perno della sua salvezza” -come tiene a precisare- per averlo immediatamente condotto in ospedale. Poi alla dottoressa Cordaro e alla sua equipe che hanno ribaltato le sorti di un destino quasi ineluttabile e infine al dott. Lanzalaco che si è occupato del trasferimento al S. Elia per gli approfondimenti diagnostici necessari, in elisoccorso -nonostante le avverse condizioni metereologiche- e che, insieme al dott. Giosuè Carduccio, può -a buon diritto- essere considerato una colonna portante del Pronto Soccorso di Mussomeli. Sobbarcandosi il peso di turnazioni quasi impossibili nei lunghi tempi di carenze in pianta organica dovute alla difficoltà di reperire personale medico disponibile. “I medici si sono attivati in maniera esemplare, personale in gamba che ha capito subito e altrettanto velocemente è intervenuto. A riprova di ciò, il fatto che -mentre ancora mi visitavano- è stato avvertito il 118 per il trasferimento”. Se il tempo è sempre denaro, qualche volta è anche Vita. E sorprende forse un pò, il fatto che chi la riacquisti -la Vita- trovi anche il sussulto di condividere un pensiero di gratitudine con quanti hanno svolto il loro lavoro con professionalità e dedizione. Storie… di ordinaria corsia, mute perlopiù, presi come siamo dalla retorica dell’emergenza che, a dispetto di una par condicio, tanto agognata quanto inesistente, ha impregnato di sè ogni campo della comunicazione. Del resto nemo dat quod non habet! Una chiosa a margine… “con un disturbo tale in atto, il paziente non sarebbe arrivato neanche a Valle” così Lanzalaco, a voler sottolineare l’importanza del presidio in un comune non proprio agevolmente collegato con l’ospedale del capoluogo.

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