Caltanissetta – È una vera e propria razzia, quasi organizzata, quella che si sarebbe consumata. Con una folta schiera di agricoltori che avrebbe attinto a mani basse da un invaso appartenente al consorzio di bonifica.
E adesso una dozzina di loro, di Niscemi e Gela, sono finiti in giudizio perché chiamati a rispondere al cospetto del giudice dell’ipotesi di furto.
Secondo la tesi accusatoria attraverso una rete di allacci abusivi avrebbero attinto da quell’invaso rubando, di fatto, migliaia e migliaia di litri di acqua.
Un danno ingente, secondo la tesi accusatoria, quello che avrebbe subito lo stesso consorzio, che adesso si è costituito parte civile.
Nelle campagne di quella zona, a cavallo tra i territori di Gela e Niscemi, diverse aziende agricole di piccola, medie ma anche di grandi dimensioni si sarebbero approvvigionato a sbafo.
Allacci che poi sarebbero stati scoperti da tecnici dello stesso consorzio e la questione è stata subito girata ai carabinieri.
Da qui l’avvio delle indagini che, uno dopo l’altro, hanno smascherato i proprietari di aziende agricole che avrebbero approfittato di quelle riserve idriche del consorzio.