Caltanissetta – Sotto processo per l’assalto a un ufficio postale. Due “baby rapinatori”, quelli chiamati in giudizio per una più che movimentata azione, che li ha pure lasciati a mani vuote.
In particolare una irruzione, a mano armata, all’ufficio postale di Settefarine, a Gela. Raid messo a segno il 3 aprile scorso. I due sedicenni hanno fatto irruzione negli uffici con il volto coperto da passamontagna. Entrambi armati, uno di pistola, l’altro di fucile ad aria compressa.
Nella concitazione di quelle fasi è stato pure esploso un colpo d’arma da fuoco contro la porta blindata.
Sono poi fuggiti in sella a uno scooter che è stato poi ritrovato dai carabinieri, abbandonato a poca distanza. I rapinatori si sono poi allontanati a piedi. Ma lì i militari hanno recuperato anche dell’altro, a cominciare dalle due armi utilizzate dai ragazzini.
Le indagini dei carabinieri sono poi passate anche attraverso la visione d’immagini girate da impianti di videosorveglianza, non soltanto dell’ufficio postale.
E attraverso quei filmati hanno ricostruito diversi dettagli dell’azione e sui presunti autori. Compreso il tragitto coperto per la fuga e gli abiti indossati. E qualcosa, durante le indagini, è stato pure recuperato.
Tant’è che un paio di settimane dopo sono stati arrestati dai carabinieri. E alla fine i due minorenni hanno pure ammesso di esser stati gli autori di quell’assalto.