Gela – Processo per le presunte autorizzazioni “facili” per l’utilizzo dello stadio di calcio «Vincenzo Presti» di Gela. Il riferimento è alla stagione 2017-2018.
Lo ha chiesto la procura – la decisione arriverà più avanti – inserendo nel gran calderone dell’inchiesta i nomi, ma non soltanto, di ex amministratore comunali di Gela.
A cominciare proprio dall’allora sindaco Domenico Messinese e di tre suoi assessori, ossia Giovambattista Mauro, Rocco D’Arma e Maurizio Melfa.
Nel dossier anche i nomi di dirigenti comunali funzionari Aspe e vigili del fuoco. Nell’elenco figurano Alberto Cilia, Antonino Serio, Carmelo Campisi, Davide Riccelli, Francesco Turco, Giuseppe Piva, Guido Catalano, Maurizio Tranchina, Raffaele Greco, Raffaella Galanti.
Secondo la tesi accusatoria, ognuno per il proprio ruolo, avrebbero concesso con leggerezza autorizzazioni perché l’impianto potesse essere utilizzato per le gare di calcio, al di là della reali condizioni.
Fin qui l’accusa. Sì, perché le difese hanno messo fortemente in discussione l’intero impianto accusatorio avanzato dalla procura