Caltanissetta – Non è stato complice di quell’aggressione. E che non avesse partecipato era palese. Ma l’accusa è che fosse stato lui, in qualche modo, ad attirare la “vittima” intrappola. Perché lo consegnasse nelle mani di un aggressore.
Questa, almeno, è stata la tesi accusatoria che, però, non ha retto al vaglio del giudice.
Sì per un giovane nisseno, un venticinquenne – assistito dall’avvocato Massimiliano Bellini – è stato assolto dalle ipotesi di minacce e lesioni aggravate. Reati che, sulla carta, si sarebbero consumati in concorso con l’aggressore, a quel tempo minorenne e per il quale si è proceduto a parte.
Ora il giudice Nicoletta Frasca, accogliendo la tesi difensiva, ha assolto il venticinquenne per non avere commesso il fatto, a fronte di una richiesta di condanna a sei mesi avanzata dall’accusa.
I fatti in questione risalgono a una sera di fine maggio di quattro anni fa.
È allora che un ragazzo sarebbe stato aggredito da un coetaneo per questioni di donne. Perché la sera prima sarebbe uscito con la sua fidanzata.
E subito sarebbe scattata l’aggressione, bloccata solo dalle urla di un abitante della zona che s’era affacciato alla finestra.
Da qui la denuncia, da parte dell’aggredito, nei confronti del venticinquenne perché, secondo la sua tesi, sarebbe rimasto fermo guardare.