Sommatino – A più riprese s’è scagliato contro lo zio. E non s’è fermato neanche quando sono arrivati i carabinieri per calmare la situazione. Anzi, avrebbe tentato di assalire il parente con una spranga.
Da qui l’arresto scattato a carico di un ventitreenne di Sommatino, Angelo S.- assistito dall’avvocato Salvatore Domate- accusato di lesioni.
Quelle che avrebbe procurato allo zio picchiandolo a suon di calci e pugni anche quando era già finito per terra per il pestaggio.
È stata una chiamata arrivata alla sala operativa dei carabinieri ad avvertire che un ragazzo stava litigando con la madre. All’arrivo della pattuglia è venuto loro incontro un parente dei due.
E si sono spostati lì vicino dove il ragazzo stava discutendo animatamente con la madre. Ma alla vista dello zio, gli ha puntato il dito contro, accusandolo di trattare male la madre e s’è lanciato contro di lui prendendolo a calci e pugni, non fermandosi neanche quando era già a terra.
Sono stati i carabinieri a dividerli e la situazione, in quei frangenti sembrava essersi calmata. Ma d’improvviso il ragazzo è corso verso la sua auto e da lì ha tirato fuori un bastone in ferro.
Con quella spranga avrebbe tentato di colpire ancora lo zio, ma i carabinieri sono riusciti a bloccarlo appena in tempo e a disarmarlo. Il ferito è stato poi curato in ospedale e giudicato guaribile in sei giorni.
A quel punto il giovane è stato caricato sull’auto di servizio e trasferito in caserma. La questione è stata girata alla procura che, con l’arresto, ha chiesto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Nella successiva udienza di convalida il giudice Nicoletta Frasca ha convalidato il provvedimento e liberato totalmente il ragazzo.