Caltanissetta – Dovrà indennizzare un suo ex lavoratore precario. La condanna, sancita dal giudice del lavoro, è piovuta sulla Camera di commercio di Caltanissetta che, di contro, ha sollecitato il rigetto del ricorso dell’ex dipendente.
A citarla in giudizio è stato un dipendente, Gabriele R. – assistito dall’avvocato Salvatore D’Angelo – che, negli anni, ha fruito di una sfilza di contratti a tempo determinato.
E all’ente ha chiesto non solo la stabilizzazione del suo rapporto di lavoro, ma ha avanzato anche una serie di rivendicazioni. A cominciare dal riconoscimento di una differenza retributiva perché avrebbe ricoperto mansioni superiori rispetto al suo inquadramento e, ancora, danni perché avrebbe lavorato per ore e ore davanti un monitor di pc senza pause.
Ma alla fine il giudice, nel rigettare tutte le eccezioni sollevate dalla camera di Commercio – assistita dall’avvocato Lorenzo Maria Dentici – ha concesso al ricorrente il riconoscimento di sei mensilità, oltre a interessi e rivalutazione.
Tutte le altre richieste non sono state accolte. Ognuna con una motivazione ben precisa.
Per quanto riguarda la richiesta di stabilizzazione, come stabilito da una legge del lontano 2001, è applicabile per contratti, anche non continuativi, per un periodo di oltre trentasei mesi, solo nel privato, non nel pubblico. E il giudice ha osservato che la natura giuridica della Camera di commercio è quella di un ente pubblico.
Il primo contratto di dipendenza del precario risale al lontano 2006. E da quel momento in poi, anche con dei periodi di vuoto, avrebbe lavorato complessivamente per oltre otto anni fino a un paio di anni addietro.
Ora il verdetto del giudice del lavoro ha imposto all’ente camerale il pagamento di sei mensilità in favore del ricorrente.