Caltanissetta – Ritirate centinaia di armi. È stata la divisione polizia amministrativa della questura a richiamarle perché non più in possesso dei requisiti previsti dalla legge o perché gli stessi possessori hanno voluto cederle.
E sono state duecentoquarantasei, tra pistole e fucili, rientrate tra le pieghe di un controllo specifico disposto dalla questura secondo le indicazioni ministeriali.
Tutti i pezzi ritirati saranno affidati a un centro di Palermo dell’esercito Italiano centro dell’Esercito Italiano per la rottamazione.
Ma due non saranno rottamati perché la soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Caltanissetta li ha ritenuti di interesse storico-culturale. È sono stati consegnati alla soprintendente Daniela Vullo dal dirigente della divisione polizia amministrativa, Michele Emma.
I possessori di armi ogni cinque anni devono presentare un certificato medico d’idoneità psicofisica alla detenzione, che è lo stesso documento necessario per ottenere il nulla osta all’acquisto.
«Nel caso che il detentore non voglia più la disponibilità dell’arma – è stato spiegato – e non trovi una persona munita d’idoneo titolo di polizia cui cederla, anche gratuitamente, dietro autorizzazione di pubblica sicurezza, potrà richiederlo o all’ufficio armi della questura o ai carabinieri che provvederanno al il ritiro per la successiva rottamazione».