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Banca Sant’Angelo a caccia di un partner ma il Comitato dei Soci chiede la convocazione dell’Assemblea

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PALERMO – Banca Sant’Angelo a caccia di un partner per un percorso di aggregazione. La notizia è stata diffusa con una nota dell’istituto bancario che riportiamo integralmente. “A seguito della ricezione del Rapporto Ispettivo e delle prescrizioni comunicate dall’Autorità di Vigilanza – si legge nella nota -, si comunica che nel corso della seduta dell’8 febbraio 2024 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di conferire agli amministratori indipendenti specifico ed esplicito incarico a coordinare il processo di selezione di un partner bancario e la successiva esecuzione del percorso di aggregazione”. “Il Consiglio di Amministrazione – conclude il comunicato – ha altresì deliberato di nominare un Advisor tecnico-legale e un Advisor industriale e finanziario, al fine di supportare la Banca nella definizione di un processo strutturato ed efficacie di selezione di potenziali partner bancari e la successiva esecuzione del percorso di aggregazione.

Il Comitato L’Altra Sant’Angelo, cui hanno aderito oltre 400 soci della Banca Popolare Sant’Angelo (“BPSA”),  appare dubbioso dopo aver ha appreso che, all’esito dell’attività ispettiva svolta da Banca d’Italia e delle prescrizioni comunicate dall’Autorità di Vigilanza, il consiglio di amministrazione di BPSA ha preso atto che, non sussistendo più i presupposti per la prosecuzione dell’attività imprenditoriale bancaria in autonomia,  si rende necessario l’accorpamento con altro, ben più solido confermando in buona sostanza tutte le argomentazioni svolte da questo Comitato sin dal momento della sua costituzione, ossia insufficienza patrimoniale di BPSA, mancanza di continuità aziendale (come certificato dalla società di revisione) e necessità di reperire un partner bancario affidabile.

Per la verità il Comunicato stampa  emesso da BPSA – scrivono dal Comitato –  appare lacunoso e non chiarisce adeguatamente quale sia la ratio sottesa alla ricerca di un partner bancario, oltre a non motivare adeguatamente le ragioni per cui si è ritenuto di incaricare a tal fine gli amministratori indipendenti invece di incaricare l’amministratore delegato per il compimento di detto percorso aggregativo.

Al riguardo il Comitato, che rappresenta gran parte dell’Assemblea dei Soci, ritiene che ogni ipotesi aggregativa debba comunque vedere il pieno coinvolgimento dell’Assemblea stessa in quanto, considerate le molteplici possibili fattispecie aggregative, l’Assemblea dei Soci ha il diritto di selezionare quella che, anche per la tecnicalità perseguita, consenta una maggiore valorizzazione dell’investimento dei soci che, negli ultimi 8 anni, è stato fortemente penalizzato.

Pertanto, è intenzione del Comitato esercitare il proprio diritto di chiedere la convocazione dell’Assemblea ordinaria dei Soci per il rinnovo delle cariche sociali in scadenza, poiché l’avviando processo aggregativo deve essere gestito da un consiglio di amministrazione che goda di un forte consenso della platea sociale (tenuto anche conto che sono in scadenza la maggioranza dei membri dell’organo amministrativo) e un’Assemblea Straordinaria dei Soci per proporre la trasformazione di BPSA in società per azioni. Riteniamo infatti che soltanto abbandonando la veste mutualistica, che non ha conferito alcun beneficio ai soci negli ultimi anni, ma ha soltanto consentito la perpetuazione di una governance che non è riuscita a produrre i risultati sperati e adottando il principio del voto proporzionale al capitale sociale posseduto, si possano attrarre partner bancari solidi, idonei a far ritrovare una perduta competitività, a vantaggio dei soci, dei dipendenti, dei depositanti e di tutti gli stakeholders di questo storico istituto di credito“.

a.

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