Caltanissetta – È per corse clandestine di cavalli che sono stati tirati in ballo. Tutti finiti, nel maggio di sei anni fa, al centro di un blitz di polizia e guardia di finanza che presumibilmente, al momento del loro arrivo, avrebbero bloccato la partenza di una gara clandestina. Così, almeno, hanno ritenuto.
E adesso il piccolo esercito di coinvolti in quell’indagine siederà sul banco degli imputati per essere processato per un presunto giro di corse illegali di cavalli.
Agli animali, secondo la tesi accusatoria, sarebbero state pure somministrate sostanze dopanti per aumentarne le prestazioni in quella pista improvvisata ricavata tra Piazza Armerina e Mazzarino lungo la strada statale 117 bis.
In quel frangente, al momento dell’operazione di polizia e finanza, in otto sono finiti agli arresti domiciliari, mentre altri tredici sono stati indagati in libertà.
Tra i coinvolti nell’indagine i fratelli gelesi Salvatore ed Emanuele Puccio – adesso sessantacinquenne il primo, settantunenne l’altro – che secondo l’originaria tesi degli inquirenti sarebbero stati tra gli organizzatori di quelle gare clandestine e, in più, si sarebbero pure occupati di raccogliere le scommesse, pure quelle illecite. Tra gli altri gelesi interessati dall’inchiesta anche il quarantaquattrenne Giuseppe Emmanuello che, per l’accusa, avrebbe avuto il compito di coordinare le vedette che avrebbero vegliato sul tratto di strada interessato dalle presunte corse. E, ancora, il cinquantaduenne Rosario Cassarino, pure lui ritenuto fantino di un suo cavallo.
Del plotoncino che nel maggio di sei anni fa è finito nel mirino degli inquirenti fanno parte anche Andrea Criscione, Salvatore Gagliano – entrambi ritenuti tra gli organizzatori – il maniscalco Mario Novello, Benedetto Rinzivillo, Calogero Abati, Emanuele Trainito, Gaetano Cassarà, Gioacchino Iozzia, Giuseppe Mirabella, Graziano Gallo, Liborio Lo Stimolo, Nunzio Martorana, Orazio Fazzino, Pietro Tosto, Riccardo Spataro, Salvatore Blanco e Salvatore Sallemi. Nel gran calderone delle contestazioni, anche il maltrattamento di animali.