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Codice rosso attivato tre volte ma la procura chiede l’archiviazione, il gip ordina l’imputazione del «marito violento»

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Tre codici rossi attivati ma la procura ha chiesto l’archiviazione. A disporre l’imputazione coatta del sospetto marito violento è stata alla fine il gip Grazia Luparello. Così un cinquantunenne nisseno, A.R (di lui si omettono le generalità a tutela della moglie) sarà processato per maltrattamenti e lesioni aggravate. È stata la moglie – assistita dall’avvocato Rosario Didato – a denunciarlo tre volte a carabinieri e polizia raccontando loro di un clima da incubo che avrebbe vissuto in casa. Lì, a parte minacce, aggressioni fisiche ed essere pesantemente apostrofata, avrebbe subito di tutto compreso lanci di piatti e posate.Per avvalorare i contenuti delle denunce, la donna avrebbe pure  prodotto registrazioni audio e certificazioni. Ma la procura era giunta alla conclusione che non vi fossero gli estremi per chiedere il rinvio a giudizio dell’indagato – (assistito dall’avvocato Sergio Messina – ritenendo che tra le indagini quanto aveva dichiarato la parte offesa sarebbero emerse discrepanze. Da qui la richiesta di archiviazione che è stata impugnata dal legale della donna. E alla fine il gip ha ordinato al pm di disporre l’imputazione a carico del cinquantunenne perché sia processato per maltrattamenti e lesioni aggravate. Peraltro nel marzo di quest’anno la donna ha avviato un giudizio di separazione e divorzio dinanzi al tribunale civile di Caltanissetta.

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