Caltanissetta – È grazie alla legge «salva suicidi» che una coppia nissena ha evitato il definitivo tracollo. Perché per una improvvisa variazione della situazione reddituale si è trovata in grossissime difficoltà.
Non più capace di fare fronte alla situazione debitoria contratta in precedenza. Ma in soccorso dei due coniugi è venuta una legge del 2012.
Si sono prima rivolti a un legale, l’avvocatessa Elisabetta Maria Grazia Anzaldi , così la questione è stata girata al tribunale che, a sua volta, ha nominato l’organismo di composizione della crisi dei commercialisti ed esperti contabili. Individuando la commercialista Eva Salemi come gestore della crisi.
E, passando per un iter lungo e non semplicissimo, alla fine la coppia è riuscita a trovare un’intesa con i creditori. Una soluzione che ha salvaguardato entrambe le posizioni.
Così da ottenere un abbattimento del 40 per cento sul debito iniziale che ammontava a 90 mila euro. La soma rimodulata, peraltro, è stata spalmata su un pagamento entro i prossimi sette anni e mezzo.
«Questo è un altro importante risultato che dà una speranza a quanti attanagliati dai debiti non riescono a trovare una via d’uscita», è l’analisi del legale e della commercialista che hanno reso possibile risolvere la delicata questione.
Lo strumento messo a disposizione della legge di otto anni fa, nota come salva suicidi, è fruibile a patto che esistano precise condizioni. Requisiti oggettivi e soggettivi ben precisi come l’accertata impossibilità di fare fronte ai debiti, la situazione contingente – in termini di squilibrio tra potere reddituale e debito contratto – per improvvise variazioni e poi, tra altri requisiti, bisogna non avere beneficiato della stessa legge nei cinque anni precedenti.