Caltanissetta – Cresce, seppur di poco, il numero di pazienti finiti al reparto di malattie infettive del «Sant’Elia». In particolare si è registrato un ricovero in più rispetto alle precedenti ventiquattro ore.
Sì, perché nelle scorse ore è stato ricoverato in ospedale, nell’unità in questione dedicata ai positivi al Covid 19, un paziente di Caltanissetta che si trovava sottoposto a quarantena domiciliare.
È cresciuto anche il numero dei positivi al test che sono adesso domiciliati. Due in più, in particolare, i casi ed entrambi a San Cataldo.
Così, attualmente, sono 69 i pazienti risultati positivi, di cui 2 in terapia intensiva – uno di Gela e uno di Serradifalco – 21 a malattie infettive – di cui quattro provenienti da altre province – 46, invece, in quarantena domiciliare, l’esatta metà dei quali a Caltanissetta,tredici di San Cataldo, quattro di Serradifalco, tre a Gela, due a Niscemi e uno a Riesi.
Quanto ai dispositivi di protezione per il personale sanitario e parasanitario che opera in prima linea in questa dura battaglia contro il coronavirus, è stato lo stesso direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale a chiarire la situazione.
«La sufficienza è legata alla prospettiva temporale di utilizzo che non conosciamo. Arrivano a cadenza settimanale principalmente attraverso i nostri fornitori e un po’ anche dalla protezione civile. Bisogna stare attenti agli sprechi. Non indossarli se non serve» e il riferimento è ai dispositivi di protezione individuali.
«Comunque il mercato si adegua alle esigenze e tante aziende si sono riconvertite, le forniture migliorano», ha chiarito lo stesso manager dell’Asp.
Questo sito utilizza cookie funzionali e script esterni per migliorare la tua esperienza. È possibile modificare il tuo consenso in qualsiasi momento. Le tue scelte non influiranno sulla navigazione del sito.OkNoPrivacy policy