Home Cronaca Cresta sulle buste paga, annullate le condanne a due commercianti 

Cresta sulle buste paga, annullate le condanne a due commercianti 

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Caltanissetta – Colpo di spugna a due condanne per estorsione. L’annullamento è stato disposto per due ex commercianti nisseni accusati di avere praticato la “cresta” alle buste paga di tre loro dipendenti.

Ma adesso la seconda sezione penale della Suprema Corte ha rimescolato le carte azzerando, da un canto , le due condanne, ma disponendo l’invio degli atti a una diversa sezione della corte d’Appello di Caltanissetta, perché si celebri un nuovo processo.

Così sarà per il settantunenne Gaetano Abate e la moglie, la sessantasettenne Laura Piscopo – difesi dagli avvocati Alfredo Danesi, Giuseppe Fussone e Michele Ambra – accusati di estorsione con l’aggravante, per l’accusa, di avere commesso il fatto con abuso di autorità.

In primo grado i due sono stati assolti. Poi, nel primo appello , è arrivato il verdetto di condanna con la pena a

3 anni e 5 mesi  di reclusione ciascuno, una multa di 700 euro e il risarcimento dei danni in favore delle parti civili.

E in questa veste si sono costituite Rosa Maria Lo Cascio,  Valeria Pennisi e Daniela Sabatino – assistite dagli avvocati Dino Milazzo, Cristian Morgana e Martina Vurruso – in passato alle dipendenze di marito e moglie, rispettivamente socio ed ex amministratrice unica della «Almas srl», ditta che operava nel settore abbigliamento al dettaglio e all’ingrosso.

Secondo la tesi accusatoria le tre lavoratrici sarebbero state costrette a restituire in contanti parte della loro retribuzione risultante, ufficialmente, in busta paga.

Ma non è tutto. Perché nonostante il loro contratto fosse di tipo part-time, in realtà avrebbero lavorato molte più ore e, peraltro, senza neanche percepire un solo euro in più per le ore  straordinarie.

Questo il quadro generale che è stato, fin qui, al centro di tre procedimenti. Ma adesso, su disposizione della Suprema Corte, si celebrerà un quarto processo, con un appello “bis”, sempre a Caltanissetta.

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