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Croce Rossa italiana, “promossi” altri diciotto volontari

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La croce rossa si arricchisce di nuovi volontari. In particolare diciotto che entrano a fare parte della sezione di Santa Caterina. Tutti, dopo avere seguito il corso diretto da Santina Sonia Bognanni, hanno superato un esame finale che consiste in una prova scritta con trenta domande a risposta multipla sul primo soccorso, una prova orale sul diritto internazionale umanitario, principi e storia di Croce rossa  e, per finire, una prova pratica sulle manovre salvavita per il supporto alle funzioni vitali di base dell’infortunato.

La commissione esaminatrice era composta Nicolò Piave che la presiedeva, dall’infermiera volontaria e direttrice del corso,  Sonia Bognanni e dai docenti: Chiara Federica Spagnolo, Noemi Mantione, Marco Lacagnina e Angelo Montoro.

«La grande famiglia della Croce rossa italiana – ha osservato il presidente Nicolò Piave – offre ampie opportunità di crescere sia in formazione, attraverso specifici corsi specialistici, che in attività, attraverso un progressivo inserimento nelle sette aree tematiche in cui è articolata l’organizzazione locale e nazionale. Soprattutto nel paese di Santa Caterina Villarmosa la Croce Rossa sta crescendo in maniera esponenziale con grandissimi risultati, va a gonfie vele il progetto di reperimento di una ambulanza, con tanto entusiasmo da parte di cittadini».

L’elenco dei neo volontari, seguendo un ordine alfabetico, comprende i nomi di Evelin Calogera Alessi, Gabriele Pio Burzotta,  Matilde  Canaletta,  Jenica Liliana Cristea,  Elide Maria Di Gangi,  Salvatore Fasciano,  Filippa Fulco,  Gangi Martina,  Clara Andreia Ghitun,  Sara Giusti,  Antonio Nespoli,  Jenni Arianna Rinaudo, Domenico Saporito,  Giusi Saporito,  Mario Sposito,  Salvatore Stella,  Rosetta Vallone e  Marzia Zaccaria.

Ma il percorso formativo dei neo volontari non è finito qui. Sì, perché adesso saranno impegnati in ulteriori di corsi di formazione «per migliorare le conoscenze ed ampliare la rosa dei servizi che possono essere offerti alla cittadinanza, nonché nei servizi sociali e di assistenza ai medici ed infermieri delle unità speciali di continuità assistenziale», è stato spiegato.

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