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Delitto Naro, salta fuori una chat: «È stato scannato dai buttafuori, sti porci, devono prendersi le loro responsabilità»

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San Cataldo – Tra le lacrime ha ripercorso quei drammatici momenti. Confermando pure quella chat che racchiuderebbe una sua “verità” sull’uccisione del giovane medico sancataldese, Aldo Naro, pestato a morte alla discoteca «Goa» di Palermo.

«È stato scannato dai buttafuori, sti porci, devono prendersi le loro responsabilità» era scritto in quella chat tirata fuori dal suo telefonino. E la teste lo ha confermato in aula, al cospetto della corte d’Assise di Palermo presieduta Da Sergio Gulotta – a latere Monica Sammartino – che sta processando per omicidio i tre buttafuori palermitani  Francesco Troia, Gabriele Citarrella e Pietro Covello, quest’ultimo è stato già pure giudicato per risa in un altro procedimento legato sempre all’uccisioni del giovane sancataldese.

E i familiari della vittima, i genitori – assistiti dagli avvocati Antonino e Salvatore Falzone  – sono costituiti parti civili.

La stessa testimone ha aggiunto altri dettagli. «L’ho visto per terra chinato sul fianco sinistro che si proteggeva il viso con i pugni chiusi mentre uno dei buttafuori gli sferrava con violenza due calci al fianco destro e nella zona tra collo e volto». E, sempre secondo la sua ricostruzione, coloro che lo hanno aggredito avrebbero vestito tutti allo stesso modo con bomberini, cappellini e felpe con cappuccio di colore scuro.

Poi ha aggiunto il particolare «di un bagliore venire dalle scarpe nel momento in cui è stato sferrato il calcio». E quelle calzature con le bande catarifrangenti ai lati, secondo la tesi dei legali di parte civile, sarebbero state indossate da uno degli imputati.

Un’altra teste, poi, s’è soffermata su quei momenti drammaticio. «Ho visto un ragazzo con il viso truccato di bianco finire con la testa sotto uno dei tavolini del privé», ha ricordato. Aggiungendo che in molti lo avrebbero colpito soprattutto nella parte superiore del corpo. «Poi, con il capo reclinato da un lato e i piedi penzoloni, è stata sollevato di peso e trascinato fuori dal privé da due persone», ha concluso.

Dalle testimonianze rese in Assise sarebbe anche emerso che l’allora fidanzata di Aldo Naro sarebbe stata presente al momento del pestaggio. L’avrebbero riconosciuta come «la ragazza con i capelli biondi e lisci».

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