Caltanissetta – Un altro imputato entra nel processo per l’uccisione di un giovane che ha guidato la battaglia anti caporalato. Ed è, per ora, l’ottavo chiamato alla sbarra.
Il delitto al centro del dossier è quello il trentaduenne Adnan Siddique, accoltellato in casa da suoi connazionali la notte del 4 giugno dello scorso anno.
La posizione che si è aggiunta adesso al processo da celebrarsi in corte d’Assise è quella del trentatreenne Shujaat Ali – assistito dall’avvocatessa Evira Samuela Gravagna – e va ad affiancarsi a Muhammad Sharjeel Awan, Arshad Muhammad, Giada Giarratana, Nawaz Muhammad, Sehzad Khuram, Muhammad Mehdi e Ali Imran, tutti pakistani – assistiti dagli avvocati Giuseppe Dacquì, Salvatore Baglio, Massimiliano Bellini, Vanessa Di Gloria, Giovanni Di Giovanni, Diego Giarratana e Riccardo Contardi – accusati, a vario titolo, di omicidio, del reato associativo, caporalato e favoreggiamento per lo stesso delitto.
Nei loro confronti i familiari della vittima, il Comune, il Movimento volontariato italiano, quattro vittime di caporalato, l’associazione Proxima, la comunità «I girasoli» di Milena e suoi ospiti – ammessi solo per il capo d’imputazione che ha fa riferimento alla violazione di domicilio – la Cgil e la Flai Cgil (assistiti dagli avvocati Monia Giambarresi, Adriana Vella, Maria Ricotta, Giovanni Annaloro Lia Minacapelli, Sara Sammartino, Jennifer Guarino, Graziano Baglio, Stefania Giambra, Giuseppe Orlando e Marco Lomonaco) – hanno chiesto e ottenuto di costituirsi parti civili.