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Detenuto in casa per droga, sì del tribunale: suoi familiari potranno vivere per le vacanza nella stessa casa 

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Caltanissetta – Seppur si trovi recluso ai domiciliari i suoi parenti in arrivo dalla Germania potranno dividere lo stesso tetto con lui. Almeno per il periodo delle vacanze estive.

Così ha deciso la sessione estiva del tribunale di Caltanissetta nei confronti di un riesino che sei anni addietro è stato arrestato, insieme ad altri tre presunti complici, per una piantagione di droga nelle campagne tra Riesi e Butera.

È l’ottantunenne di Riesi, Giuseppe Di Garbo – assistito dall’avvocato Carmelo Terranova – che è già statio condannato in promo grado, a tre anni di reclusione per  coltivazione e spaccio di stupefacenti.

Su richiesta del suo legale, tribunale presieduto da Simone Petralia (con i giudici Salvina Finazzo e Giuseppina Chianetta) ha concesso alla figliastra ed ai suoi nipoti di potere stabilirsi, per il periodo delle ferie, in casa dello stesso ottantenne.

Secondo lo stesso Collegio giudicante, infatti, «la richiesta di autorizzazione è meritevole di accoglimento non ponendosi in contrasto con la necessità di salvaguardare le esigenze cautelari».

Come dire che la presenta di suoi familiari nella stessa casa, nulla toglie e nulla aggiunge, sotto il profilo della condizione cautelare , alla situazione che riguarda lo stesso Di Garbo.

È nel settembre del 2016 che è stato arrestato insieme ad altri tre presunti complici, pure loro riesini, che poi hanno scelto di patteggiare la pena a un anno e sei mesi ciascuno. Mentre per l’ottantunenne non era stato possibile perché negli ultimi cinque anni, al momento della richiesta, aveva già patteggiato.

In quella circostanza i carabinieri hanno scovato qualcosa come 150 piante di canapa indiana in contrada Montagna, nelle campagne al confine tra Riesi e Butera.

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