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È morto Scarface, il più fotografato, potente e famoso leone di sempre

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Il muso sfregiato e la criniera eccezionale, così come il suo lungo regno, lo hanno reso il leone più famoso al mondo: Scarface è morto alla veneranda età di 14 anni, un caso raro per un esemplare in libertà nella savana. La sua dipartita, sebbene per cause naturali, ha suscitato il cordoglio degli ambientalisti che hanno celebrato la leggendaria icona del Masai Mara, in Kenya. La storia del leone più famoso e fotograto del Kenya e forse dell’intero continente Africano, inizia quasi 11 anni fa quando, insieme ai suoi tre fratelli Sikio, Morani e Hunter, forma una specie di “gang” della savana. La sua leggenda viene alimentata da una serie di filmati andati in onda sulla BBC, quando il re ha solo 4 anni. Il resto è storia e misteri. Come quello popolare che vede spiegata la vistosa cicatrice che sarebbe stata provocata dalla lancia di un pastore cui il leone sarebbe sfuggito. Nel frattempo, dopo la morte di Hunter, uno dei fratelli, avvenuta nel 2019, i moschettieri rimangono in tre e nonostante l’età avanzata che inizia a farsi sentire, Scarface conquista un altro pezzo di territorio. Quello che insiste sul fiume Mara dove sono state riprese delle immagini diffuse su YouTube da A.M Hassanein che documentano il re già provato e zoppicante, abbeverarsi. La fine arriva pochi giorni fa. Come ha sottolineato un quotidiano locale, è “morto in pace senza essere disturbato da veicoli o iene”. La settimana scorsa era stato avvistato mentre era evidentemente vicino alla fine e stava tornando verso il territorio dove era nato. Persino un gruppo di aggressivi giovani leoni l’aveva lasciato passare, indisturbato. “È abbastanza raro per un leone in libertà morire in pace e per cause naturali ma per fortuna è quello che è successo a Scarface. È vissuto libero e selvaggio fino alla fine, nella terra dove è nato”, ha commentato il fotografo naturalista George Logan, che si batte per la tutela dei leoni in libertà, la cui popolazione è crollata da 100mila a 20mila dagli anni ’60 a oggi.

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