Caltanissetta – Oltre sessanta volontari impegnati tra simulatori, truccatori, squadre di intervento e soccorso, otto automezzi, tra i quali un camper unità di posto comando avanzato, attrezzato per collegamenti radio e internet, tre mezzi speciali 4×4, una tenda pneumatica per il posto di primo soccorso, due tende per l’accoglienza, un drone, più vari elementi aggiuntivi a supporto, gruppi elettrogeni , moduli sanitari per la rianimazione cardio polmonare e traumatologia ed interventi per la prima stabilizzazione.
Questo l’imponente schieramento per una vasta esercitazione della Croce rossa italiana di Caltanissetta, per le attività del corso di operatore in emergenza, diretto dal trainer d’emergenza Pietro Maria Messina, attualmente in svolgimento.
In particolare, durante l’attività addestrativa, I volontari della croce rossa hanno simulato interventi per una serie di frane a causa di intense piogge, precedute da leggere scosse sismiche nei giorni precedenti che hanno causato lo smottamento di parti del territorio «compromettendo diverse abitazioni e parti del sistema dell’alta tensione, nel il territorio comunale di Caltanissetta nell’area di Borgo Petilia prendendo a riferimento il caso di rischio idrogeologico».
È alle sei e mezzo del mattino che i volontari Cri sono stati messi in preallerta, poi sono state simulate richieste d’immediata attivazione della sala operativa provinciale della Cri di Caltanissetta, con l’attivazione del piano di emergenza, inviando una prima ambulanza che poi ha effettuato un triage, trasmettendo prime informazioni alla sala operativa. Poi è stata inviata l’unità di prima valutazione con un mezzo 4×4 per verificare le vie di comunicazione ed il territorio interessato. Successivamente è stato l’invio di un’autocolonna – che s’è suddivisa in squadre, sanitarie, logisti, soccorsi mezzi e tecniche speciali, socio sanitari – con personale e mezzi e beni di prima necessità per la popolazione.
Nel corso dell’esercitazione sono stati simulati sei interventi di primo soccorso con codici rossi e gialli, mettendo in movimento una ruota idraulica tra la tenda pneumatica, impiegata come punto di primo soccorso e altri punti di intervento nel borgo. «La squadra di intervento dell’unità mobile di assistenza ai fragili, dell’area socio assistenziale – è stato spiegato – ha censito la popolazione verificando i bisogni, le necessità urgenti per alleviare il disagio per mancanza di viveri, acqua , luce, gas e provvedendo ad indirizzarli presso la struttura campale di ricovero appositamente creata dalla squadra logistica».
Simulata la ricerca di un agricoltore disperso. I soccorsi, insieme agli altri volontari, si sono suddivisi in squadre di ricerca. Un drone ha sorvolato quella fascia di territorio trasmettendo immagini e le coordinate al camper centro comando avanzato, che per tutta l’esercitazione ha coordinato le varie attività e le comunicazioni radio. Alcune ore dopo disperso è stato trovato sotto choc «con sindrome da schiacciamento ad una gamba… dopo le dovute manovre di stabilizzazione e immobilizzazione, un mezzo 4×4 ha provveduto al trasporto presso il punto di primo soccorso, per le prime cure, e successivamente per il trasporto in ospedale», è stato aggiunto.
«L’esercitazione – ha osservato il presidente della Cri nissena, Nicolò Piave – ha raggiunto gli obiettivi previsti, ovvero verificare il sistema di risposta all’emergenza, l’attuazione dei vigenti protocolli, la capacità nell’uso di tutte le attrezzature, tutto oggetto di valutazione step by step nelle varie fasi e nelle varie aree di intervento, per verificare punti di miglioramento all’intero sistema di risposta all’emergenza, e fornendo elementi utili ai volontari con qualifica di trainers e coordinatori, con dei momenti di valutazione, analizzando punti di forza e punti di miglioramento. Un grande momento aggregativo e formativo per il personale Cri presente, che alla luce di quanto analizzato, proporrà nei prossimi mesi ulteriori esercitazioni che interesseranno direttamente anche le altre istituzioni, pubbliche e private, del sistema di emergenza».