Caltanissetta – Sono stati chiamati in udienza preliminare perché a loro carico pende una richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla procura. Perché accusati i avere tentato di spremere soldi a un imprenditore.
E questa loro azione – è la tesi accusatoria – avrebbe fatto leva su Cosa nostra. Già perché tra coloro i quali sono stati coinvolti nell’inchiesta v’è anche il boss di Riesi Francesco Cammarata.
Con lui sono interessati al dossier anche la moglie, la cinquantasettenne Maria Sciacchitano, i loro figli la ventinovenne Teresa e il ventiduenne Giuseppe Cammarata, il trentasettenne Orazio Migliore e il cinquantacinquenne Giuseppe Montedoro – Danilo Tipo, Giovanni Maggio, Flavio Sinatra e Cinzia Bellomo,- tutti accusati di estorsione continuata ed aggravata dai metodi mafiosi.
Nel loro mirino sarebbe finito un imprenditore riesino che opera nel settore agricolo e quello delle forniture di materie prime metalliche per fabbri e aziende del settore.
A lui, secondo quanto sarebbe emerso dalla tesi accusatoria, il gruppo finito al centro dell’indagine avrebbe voluto estorcergli, in totale, 30 mila euro.
L’inchiesta è stata punteggiata da più tappe, la prima delle quali nell’estate dello scorso anno quando è scattato l’arresto del presunto esattore del pizz