Caltanissetta – Un anno dopo il fallito agguato i carabinieri hanno dato un volto e un’identità ai due presunti autori. Nonostante il bersaglio di quell’imboscata non abbia fornito elementi utili a fare luce sulla vicenda. Tant’è che lui stesso, alla fine, un quarantunenne, è indagato per favoreggiamento nei confronti dei suoi feritori.
Ora in due – assistiti dall’avvocato Angelo Cafà – sono stati arrestati su ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Caltanissetta Emanuel e Carrabotta. Sono il cinquantanovenne Luigi Antonio La Cognata e il quarantenne Calogero Pirrone a carico dei quali sono stati contestati i reati di tentato omicidio e porto abusivo di una pistola. Il primo è finito in carcere, l’altro è agli arresti domiciliari.
Secondo la ricostruzione dei militari il destinatario dei colpi di pistola sarebbe stato bloccato in strada, lungo via Rio de Janeiro, a Gela. Era la sera del 20 giugno dello scorso anno.
In particolare, secondo lo spaccato tracciato dai militari, Pirrone avrebbe tenuto per le spalle il quarantunenne, mentre La Cognata avrebbe esploso quattro colpi di pistola che avrebbero raggiunto l’altro a fianco, addome e spalla.
Il ferito è stato poi sottoposto a intervento chirurgico all’ospedale Vittorio Emanuele di Gela. Ma fin dal primo momento il suo atteggiamento con i carabinieri non sarebbe stato collaborativo. Anzi, piuttosto reticente. Questa, almeno, è stata la tesi investigativa, tanto da fare scattare a suo carico il favoreggiamento personale. Ed attraverso intercettazioni che gli stessi militari, alla fine, hanno fatto chiarezza sulla vicenda. E poi una lettera che il fratello del ferito avrebbe scritto a uno dei feritori e che non è mai arrivata a destinazione perché intercettata dai carabinieri.
Quanto alle cause del ferimento sarebbero legati a contrasti personali fra i tre coinvolti nella vicenda su cui adesso i carabinieri hanno fatto luce. In particolare la vittima di spari avrebbe rimproverato il nipote di La Cognata.