Home Cronaca Il grido dall’allarme: “L’apice della cappella Madonna del Riparo rischia di sgretolarsi”

Il grido dall’allarme: “L’apice della cappella Madonna del Riparo rischia di sgretolarsi”

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foto Tanino Romito

MUSSOMELI – E’ di questi giorni il  grido di allarme lanciato da Giovanni Mancuso sulla pagina di facebook “Mussomelesi Nativi, di origine o per legami vari” di cui è amministratore, sul pericolo di crolli nei pressi della Madonna del Riparo, relativamente ad uno dei simboli di Mussomeli. Alla sommità della cappella della Madonna del Riparo, infatti, si erge un elemento di forma concava, simile ad un grosso vaso, in pratica una cimasa in pietra spezzata e priva di croce cristiana in ferro che rischia, corrosa dall’incuria del tempo, di sgretolarsi e provocare danni a cose e persone che si aggirano in quella zona. La cappella della Madonna del Riparo si trova proprio all’ingresso di Mussomeli, lungo la strada che salendo dalla Palermo – Agrigento, da Acquaviva Platani porta al centro abitato. Come già detto, sorge in uno dei luoghi simbolo di Mussomeli, perché nei pressi della cappella c’è un Belvedere dove si gode un panorama su Terravecchia, delle antiche case del quartiere Madrice, ma anche di tutta la vallata dominata dal Monte S. Paolino, apprezzato dai turisti per le foto ricordo e per respirare una Sicilia di altri tempi. Quando nel 1631 Don Vincenzo Sorce Malaspina, medico (si prodigò per arginare il colera del 1837) sindaco e benefattore della città di Manfredi, fece costruire questa cappella con il titolo di S. Maria del Rifugio per utilizzare la cripta come sepoltura di famiglia, non avrebbe immaginato che questa sarebbe diventata il punto di riferimento per turisti e non amanti della fotografia e degli scatti da incorniciare. La scultura custodita all’interno della cappella è stata realizzata dal Biancardi. Raffigura la Madonna in piedi con le braccia aperte che tiene il mantello. Sotto il mantello trovano protezione quattro fedeli in ginocchio. La speranza è che si possa intervenire dando una sistemazione degna alla cappella, evitando il pericolo cui si andrebbe incontro se si verificasse il temuto crollo e, magari, si rendesse fruibile a tutti la visione all’interno dell’antica edicola funeraria tanto apprezzata dagli abitanti del piccolo comune medioevale che dai tanti turisti che vengono per immergersi nella storia del nostro paese.

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