Mussomeli – È sulle celebrazioni legate alla settimana santa che il vescovo della diocesi di Caltanissetta, Mario Russotto, ha “scomunicato” il sindaco di Mussomeli, Giuseppe Catania. Una ingerenza del potere tempoarele su quello spirituale che Sua eccellenza ha sconfessato e condannato in modo netto
“Gentilissimo sindaco – ha scritto il vescovo – ho letto la “Comunicazione Istituzionale” che dalla Sua pagina facebook e da quella di codesto Comune annuncia, secondo una notizia che Le sarebbe giunta dal Senato della Repubblica, «il via libera” per tornare a svolgere, come tradizione, le feste popolari, religiose e le manifestazioni culturali di notevole interesse». In particolare «I riti della Settimana Santa dunque possono tornare in piazza con tutto il loro intenso fervore religioso e devozione popolare».
La Sua ‘Comunicazione Istituzionale-Riti Settimana Santa’ è una prevaricazione istituzionale! Non compete certamente al Sindaco né ad Assessore alcuno convocare le Confraternite e quanti si occupano dell’ organizzazione della Settimana Santa, i cui riti appartengono alla sfera ecclesiale- religiosa, Infatti, oltre a ignorare la presenza e i compiti dei Sacerdoti, e in particolare dell’ Arciprete, che in paese mi rappresentano, Le faccio notare che non è il Sindaco a nominare i responsabili delle Confraternite, bensì il Vescovo, in quanto trattasi di associazioni ecclesiali di laici, seppur la pietà popolare ha anche una sua incidenza nel tessuto sociale e culturale.
Inoltre, né dalla Conferenza Episcopale Italiana, che sempre agisce d’intesa con il Governo nazionale, né dalla Conferenza Episcopale Siciliana, né tantomeno dal Vescovo al quale appartiene la competenza in Diocesi, è stato emanato decreto alcuno in merito alla ripresa delle processioni in generale e dei riti della Settimana Santa in particolare.
Signor Sindaco, forse che il Vescovo non sarebbe stato il primo a dare il ‘via libera’ per la ripresa dei ‘riti’ della Settimana Santa qualora le disposizioni generali lo permettessero? Forse che non sta a cuore al Vescovo e ai Sacerdoti una ripresa prudente della “normalità”, anche in termini di pietà popolare che nel nostro territorio, e non soltanto a Mussomeli, è assai partecipata e sentita? La Sua “Comunicazione Istituzionale” è solo un desiderio entusiasta di tornare quanto prima alla “normalità” oppure è una propaganda populista che nasconde interessi “altri”?
Pertanto – conclude Monsignore Russotto – , è mio dovere smentirla pubblicamente, proprio per il bene della comunità. Non può un’Istituzione assumere il ruolo di un’altra generando confusione! Deve invece porsi in vicendevole rispettoso dialogo per il bene comune e non per interessi privati. Il Vescovo per primo ha il dovere di rispettare le Istituzioni civili, ma anche di richiamare al dovere morale e all’impegno coraggioso, sapiente e prudente al servizio delle persone”.