Caltanissetta – Colpevole ora come allora. Ritenuto, ancora una volta, l’autore di un attentato incendiario a un locale che ha provocato ingenti danni.
La conferma è arrivata dalla corte d’Appello di Caltanissetta che ha ribadito, nella sua interezza, la sentenza di condanna emessa in primo grado con il rito abbreviato.
E adesso il ventiseienne Vittorio Comes si è visto ribadire la pena a 4 anni di reclusione perché la Corte – accogliendo la tesi accusatoria – lo giudicato responsabile dell’incendio appiccato al bar Belvedere di viale Mediterraneo, a Gela.
Parallelamente è arrivata anche il risarcimento dei danni in favore della parti civili costituite nel procedimento, ossia il proprietario dello stesso locale ma anche il Comune.
L’attentato è stato messo a segno la notte tra il 18 e il 19 ottobre di tre anni fa. Le fiamme, in breve, hanno totalmente distrutto il locale che, nonostante l’intervento die vigili del fuoco, è andato poi totalmente distrutto.
Sì perché l’interno è stato cosparso prima di benzina, così il fuoco si è propagato a una velocità impressionante distruggendo tutto ciò che ha incontrato lungo il cammino.
È dalle immagini registrate dall’impianto di videosorveglianza dello stesso locale che, poi, i carabinieri hanno concentrato i sospetti sul ragazzo.
Ancor prima dell’incendio la sua auto sarebbe stata vista passare più volte davanti il locale. E poi le registrazioni hanno immortalato l’attentatore durante tutte le fasi – da quando ha cosperso l’interno di liquido infiammabile fino al momento della fuga dopo avere dato fuoco a tutto – nonostante abbia celato la sua identità.
Ma anche in questo secondo grado del giudizio, la Corte ha ritenuto fondati i punti che sono stati alla base della prima condanna.