
Caltanissetta – È per avere intascato soldi con il bancomat dello zio che è finita nei guai. Sia lei che la sorella. Ma quest’ultima, poi, ha ottenuto l’archiviazione.
Per lei, invece, la ventisettenne nissena Luana Tortorici, invece, è arrivata la condanna. Perché, secondo l’accusa e lo stesso giudice, sarebbe stata lei a prendere i soldi del parente.
E alla fine del procedimento le sono stati inflitti 2 anni di reclusione per l’ipotesi d’indebito utilizzo di carta di credito.
Il prozio, che il danno lo ha subito, alla fine ha preferito non costituirsi parte civile nell’istruttoria che ne è derivata.
Secondo la tesi accusatoria la ragazza avrebbe prelevato in due tranche, nella stessa giornata cinquecento euro utilizzando il bancomat del suo prozio.
Sono stati i figli dell’intestatario del conto corrente da cui sono avvenuti i prelievi, ad accorgersi dell’accaduto. Perché loro amministrato i beni del padre e sono stati subito avvisati di quelle operazioni allo sportello.
A quel punto è stata prima avvisata la banca e poi è stata presentata una denuncia. Le indagini si sono poi catalizzate sulle pronipoti. Ma per una di loro è arrivata poi l’archiviazione.
Ed è la stessa – la giovane il cui nome è poi uscito da questo dossier – che insieme al prozio sono attualmente sotto processo perché avrebbero avuto un ruolo – secondo i magistrati – nella rapina ai danni di un armiere nisseno.