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Istituire un ministero della Pace «contro il flagello della guerra», se ne discute all’Ars

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Caltanissetta –  Istituire un ministero della Pace «contro il flagello della guerra». Proposta arrivata da enti e associazioni e di cui , adesso, se ne discuterà anche all’assemblea regionale siciliana.  E, adesso, l’idea è quella di costruire la pace, dare una casa istituzionale agli artigiani di pace, attraverso l’istituzione di un ministero della Pace, la cui missione sia la giustizia sociale e la realizzazione dell’impegno sancito, all’indomani del secondo conflitto mondiale, nella Carta delle nazioni Unite del ’45 «Salvare le generazioni future dal flagello della guerra».
«Associazioni, intellettuali, attivisti e semplici cittadini si incontreranno e confronteranno perché il progetto politico di un ministero della Pace divenga concreto e non sia percepito come mera indicazione, marginale e utopica, di buone intenzioni», è stato spiegato.

Il progetto, presentato e proposto a diversi esponenti politici, è stato già accolto nei territori con la costituzione degli «assessorati della pace» in diverse città italiane.
Adesso, il convegno intitolato «Ministero della Pace. La non violenza: stile di una politica per la pace» è stato proposto dalla rete di associazioni promotrici della campagna per il ministero della Pace, accolto e promosso dal gruppo parlamentare regionale del M5S, e patrocinato dall’Assemblea Regionale Siciliana e dalla Regione Siciliana.
Apriranno il convegno la deputata M5S Cristina Ciminnisi, il vice presidente dell’Ars, Nuccio Di Paola e il presidente dell’Anci Sicilia, Paolo Amenta. Concluderà monsignor Antonino Raspanti, presidente della conferenza episcopale siciliana.

Durante l’incontro verranno approfondite le proposte, definite le possibili competenze del ministero e degli assessorati alla pace nei territori, tra promozione di politiche di pace, disarmo, difesa civile non armata e non violenta, prevenzione e riduzione della violenza sociale, qualificazione delle politiche di istruzione, mediazione sociale e giustizia riparativa.

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