Caltanissetta – L’avrebbe invitata a casa per poi violentarla e derubarla. Questa l’azione di cui si sarebbe si sarebbe reso autore e che adesso lo ha trascinato in cella.
È il trentaseienne Saadeddine Aleyi, tunisino d’origine ma che vive a Caltanissetta. È stato arrestato su fermo disposto per il pericolo che potesse fuggire.
La violenza risalirebbe a un paio di settimane fa o poco più. Quando l’uomo, che qualche problema con la giustizia lo ha già avuto, avrebbe invitato una conoscente a casa sua.
Le avrebbe offerto da bere e ben presto avrebbe mostrato le sue vere intenzioni mettendole le mani addosso. La donna ha tentato di dissuaderlo.
Ma per tutta risposta, alla sua reazione, sarebbe stata presa a schiaffi e pugni. A quel punto l’aggressore avrebbe chiuso a chiave la porta di casa. E da lì a poco si sarebbero consumati gli abusi.
Ma non è tutto. Già perché dopo avere violentata, prima di lasciarla andare le avrebbe preso i soldi che lei aveva in borsa.
La donna, inizialmente, per vergogna, ha deciso di tenere per sé quel terribile segreto. Ma poi è stata costretta a fare ricorso alle cure dei sanitari del pronto soccorso dell’ospedale Sant’Elia.
Sono stati gli stessi medici ad avvertire la polizia che presto ha raggiunto la donna al pronto soccorso. E soltanto allora lei ha deciso di raccontare tutto.
È attraverso una foto segnaletica che le è stata mostrata in questura che avrebbe riconosciuto in volto il suo stupratore del quale non conosceva neanche il nome.
Ora, per il pericolo che potesse lasciare la città, la procura ha emesso un fermo che è stato eseguito dalla polizia. Ora è rinchiuso in una cella del carcere Malaspina.