Palermo – L’epidemia, orami trasformata in pandemia visto l’alto numero della Nazioni colpite, ha comportato la cancellazione di molti voli, mandando anche in fumo molte vacanze organizzate e addirittura viaggi di nozze.
Abbiamo posto una serie di domande all’Avv. Gero Salamone fondatore della start up www.moveasy.it – piattaforma on line di tutela viaggiatori – per comprendere come il malcapitato viaggiatore può tutelarsi in questi casi.
Nel caso di cancellazione del volo per coron virus cosa ha diritto il viaggiatore?
La ormai nota pandemia da Covid- 19 ha comportato la cancellazione di moltissimi voli (si stima il 90%) a causa delle restrizioni imposte da ogni Stato al fine di contenere la diffusione del virus.
Le compagnie aeree, anche in forza di una legge emanata dal Governo, stanno riconoscendo un voucher, pari al valore del prezzo pagato per il biglietto aereo, da utilizzare entro un anno.
Tuttavia tale norma sembra presentare profili di illegittimità in quanto effettua una deroga ad un’altra norma sovraordinata e superiore che non risulta attualmente sospesa: ossia al regolamento comunitario 261-04 che prevede comunque il rimborso del biglietto aereo al passeggero nel caso di volo cancellato anche in presenza di circostanze eccezionali. Per questa vicenda è possibile che venga avviato un procedimento di infrazione all’Italia dall’Europa.
Ma in tali casi non si ha diritto ad alcun risarcimento?
Come noto il regolamento comunitario poc’anzi citato prevede delle fasce di indennizzo da 250 sino a 600 euro nel caso di cancellazione, ritardo del volo di almeno tre ore e overbooking.
Tale norma però non trova applicazione nel caso in cui uno dei tre disservizi sia stato causato da eventi eccezionali che sfuggono dal controllo della compagnia aerea. E’ evidente che una pandemia è un evento eccezionale e che la cancellazione dei voli è stata anche dovuta a delle restrizioni imposte in ogni singolo Stato con chiusura di molti aeroporti.
E chi invece aveva già prenotato il proprio viaggio di nozze ?
Se i futuri nubendi aveva già versato l’acconto, che non può superare il 25% del prezzo complessivo, possono chiedere al Tour operator, nell’ambito di una composizione bonaria della vicenda, di congelare la somma e rinviare il viaggio al prossimo anno. Diversamente si potrebbe chiedere l’annullamento con riconoscimento di un voucher di pari valore della somma versata a titolo di acconto.
Occorre precisare però che al di fuori di questa situazione di natura eccezionale dovuta alla pandemia e che ha indotto il Governo ad apprestare una norma per evitare il fallimento dei Tour operator e/o agenzia intermediarie attraverso l’espediente del voucher, se il viaggiatore non può più partire per una causa sopraggiunta e imprevedibile ha diritto, così come previsto dal Codice del Turismo, alla restituzione dell’intera somma versata a titolo di acconto. Ovviamente è necessario che si tratti di un c.d. pacchetto di viaggio con combinazione di servizio di trasporto ed alloggio.
Per i tanti connazionali invece che vivono all’estero ma intendono ritornare in Italia in questo periodo di emergenza?
Dal 2 giugno in poi saranno aperte le frontiere europee con la possibilità quindi di fare ritorno in Italia senza alcuna autocertificazione, lo stesso dicasi per gli spostamenti da una Regione all’altra all’interno del nostro territorio.
Per i connazionali che invece vivono in un paese extra europeo (ad esempio Stati Uniti) possono rientrare in Italia solo in casi di assoluta urgenza previa autocertificazione e con obbligo di quarantena, a meno che non vi sia un allentamento delle restrizioni dettato dai dati epidemiologici.
Il Ministero degli Esteri ha messo a disposizione una serie di voli speciali per il rimpatrio degli italiani all’estero, quindi per chi vuole fare rientro deve prendere contatto con il Consolato o l’Ambasciata per tutte le informazioni necessarie.
