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Vallelunga. l’assessore Ministeri si dimette

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VALLELUNGA PRATAMENO – “E’ arrivato il momento di dire basta, non
sono più disposta ad andare contro il mio buon senso e a far venir meno
la mia educazione a causa di chi ha cercato di scavalcare e non
riconoscere i ruoli, a causa di chi ha avuto la presunzione di gestire la
macchina amministrativa non tenendo conto dell’aspetto politico, della
buona politica che considero Arte nobile quando viene praticata per
l’interesse comune. Faccio un passo indietro di fronte alla politica dell’Io
che si sta manifestando sulla casa comunale dettata da chi in maniera
indisturbata, affiancato dal Vertice, continua a prendere decisioni in
modo autonomo e senza condivisione alcuna!” Parole di fuoco
dell’assessore Rag. Samanda Ministeri che rassegna le dimissioni dalla
carica conferitagli dal Sindaco, lamentando una situazione oramai
insanabile all’interno della casa comunale. “Un ambiente dove regna
caos e anarchia. Più di una volta ho evidenziato i miei malesseri ma non
ho ricevuto nessun segno di cambiamento, anzi tutte le volte che in
qualità di Assessore e Vice Sindaco ho evidenziato cose importanti di cui
non sono stata messa a conoscenza ho ricevuto come risposta
comportamenti peggiori degenerati anche in offese gravi e lesive alla
mia persona. Chi mi conosce bene sa che non sono scesa mai a
compromessi, di nessuna natura e con spirito di servizio – incalza la
dimissionaria Samanda Ministeri – per amore del mio paese e dei miei
compaesani, ho affrontata il servizio presso la casa comunale andando
avanti con la mia testa e con i miei principi, nell’assoluta schiettezza e
lealtà, imponendomi su quelle cose lontane dalla mia ragione e dai miei
punti di vista. Purtroppo in Giunta questo mio essere è stato messo in
discussione facendomi passare come attaccabrighe solo per non aver
accettato mai il piatto pronto.” Uno sfogo quello di Samanda Ministeri
che si definisce una donna libera che ha sempre espresso il suo pensiero,
ha sempre lottato per i suoi ideali e per dare risposta a quei cittadini che
l’hanno votata ponendo in lei quella fiducia che pensa di aver riscattato,
appunto, con la sua sincerità e il suo operato. “Questo mio modo di fare
e di essere in questi anni e specialmente negli ultimi mesi, mi hanno
esposta a severi giudizi (sono colei che crea guerra e scompiglio in
giunta) e a sentimenti avversi, non mi hanno permesso neanche di
entrare nelle grazie di qualcuno specialmente di una ploclamata
persona.” Non si da pace l’ ormai ex assessore: perché, si chiede, tutto

questo? Può il fatto di pensarla in modo diverso, di avere costanza e
tenacia nel portare avanti degli obiettivi ed applicare il buon senso di
amministratore attirare avversione e stizza da parte di chi, invece,
dovrebbe portare avanti, per spirito di servizio, comunità di intenti e non
ostracismo? Tante le iniziative che la Ministeri elenca nel tentativo di
portare avanti obiettivi di interesse per l’intera realtà cittadina. Come la
vicenda del contributo all’Associazione Misericordie. “Quello che doveva
essere un obiettivo unico, uno dei tanti fiori all’occhiello di questa
Amministrazione, si è trasformato in un gioco massacrante, in una prova
di forza, un tiro alla fune durato fino al punto di spezzarla. Insieme ad
essa si sono spezzati tanti equilibri fondati sul rispetto, sulla fiducia, sulla
collaborazione, arrecandomi un senzo di frustrazione e mortificazione in
quanto me ne sono state dette di tutti i colori. A questa persona –
prosegue la Ministeri – voglio far presente che il suo ruolo è quello di
garantire la legittimità dell’azione della Pubblica Amministrazione
impegnandosi alla proficua collaborazione con le Istituzioni (e non
sostituendosi o prestandosi a un solo componente della giunta) e con
l’intera struttura comunale per la realizzazione degli obiettivi in genere,
specialmente nel caso in specie”. Da tutto questo stato di cose la
Ministeri ha tratto la conclusione che bisognava rassegnare le dimissioni,
le circostanze imponevano questa decisione. “Ho maturato questa mia
decisione da diversi mesi, ma il mio forte senso di responsabilità mi ha
trattenuto dal compiere qualsiasi gesto durante un periodo di piena
emergenza e così sono stata presente, umiliata e mortificata in tutti i
fronti, ma sempre presente, portando avanti la mia etica e il mio grande
senso di rispetto che nutro nei confronti dei miei concittadini. A questo
punto Sig. Sindaco non ho più motivo di restare in quanto nonostante Le
abbia sempre dimostato rispetto, fiducia, lealtà e coerenza, in tantissime
occasioni non mi sono sentita presa in considerazione da Lei anzi, ho
visto una presa di parte e di posizione facendomi scemare la stima che
nutrivo nei suoi confronti e soprattutto la giusta motivazione per poter
proseguire. Vado via con la coscienza pulita, rimetto il mio operato a
giudizio dei cittadini ma non al Suo perchè, se avesse avuto le idee
chiare e lucide sul mio valore, non avrebbe permesso tutto questo e non
avrebbe partecipato a questo massacro alla mia persona in silenzio e con
fare accondiscendente”. E’ questo l’amaro sfogo della Rag. Samanda
Ministeri che conclude di essere sicura di non meritare tutto questo,
anche per essere stata accanto al Sindaco, nel bene e nel male. E, nel
constatare che questa è stata una ricompensa che certamente non
meritava, augura buona fortuna e buon lavoro al Sindaco di Vallelunga

Pratameno. Evidentemente tra il vice sindaco ed il Sindaco Tommaso
Pelagalli si è manifestata una divergenza di vedute insanabile. Proprio a
questa divergenza fa riferimento il sindaco ( fonte la Sicilia di oggi
Venerdì 22 Maggio). Nell’esprimere i dovuti ringraziamenti di rito per il
lavoro svolto, il sindaco conclude il suo saluto alla Ministeri esprimendo
il suo rammarico: “Mi è ancora più incomprensibile che dopo tanto
lavoro e la sinergia raggiunta in questi anni hai deciso di andare via per
ragioni che, con tutto il rispetto per la tua persona e per la tua
intelligenza, non posso che reputare farneticanti”.

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