Caltanissetta – “L’organizzazione mafiosa di principale riferimento rimane Cosa Nostra, dedita al controllo dell’economia legale – in particolar modo nei settori degli appalti, spesso grazie alla complicità di propri referenti inseriti negli apparati amministrativi locali, del traffico di rifiuti, dell’edilizia e dell’agricoltura – oltre che dei settori del gioco e delle scommesse, del traffico degli stupefacenti, dell’illecito sfruttamento dei siti minerari”.
È un passaggio dell’intervento del presidente della Corte d’Appello di Caltanissetta, Maria Grazia Vagliasindi, E’ quanto ha affermato Maria Grazia Vagliasindi, durante la cerimonia per l’inaugurazione del nuovo anno giudiziario.
«Cosa nostra ha evidenziato straordinarie capacità di infiltrazione anche nei territori di altre regioni – come Lazio, Lombardia, Piemonte, Liguria, Toscana e Piemonte e all’estero, in particolare in Germania, laddove risultano stabilmente radicati soggetti criminali, di origine nissena ed ennese, che mantengono organici rapporti con le famiglie mafiose di origine».
E guardando poi agli affari sporchi ha sottolineato come «non meno significativa è la capillare attività di reimpiego di capitali provenienti da queste illecite attività, in particolare dal traffico di sostanze stupefacenti e dalla attività estorsiva, le forme più diffuse di controllo mafioso del territorio che vedono coinvolta, oltre a cosa nostra, anche la cosiddetta stidda».
Altro punto nodale il periodo elettorale. E in tal senso è stato sottolineato come «rappresenti un momento di fibrillazione, con la puntuale “messa a disposizione” di pacchetti di voti in favore di candidati “vicini” alle famiglie mafiose, con l’evidente finalità di indirizzare le future scelte delle amministrazioni locali», è l’analisi del presidente Vagliasindi.