Home Cronaca L’Anno che verrà… Le riflessioni di Francesco Imbesi

L’Anno che verrà… Le riflessioni di Francesco Imbesi

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MUSSOMELI – Tutto è pronto per salutare il 2023 e accogliere al meglio il 2024 tra brindisi efesteggiamenti. E perché no anche messaggi d’auguri ad amici e parenti. Se guardiamo al 2023, un tema particolarmente dominante è quello dei conflitti presenti nel mondo. Le immagini sconcertanti del persistere della guerra in Ucraina e dell’escalation del conflitto israelo-palestinese sono sotto gli occhi di tutti. Abbiamo assistito alla violazione dei più elementari diritti umani e alle tragiche storie dei bambini e delle bambine convolti nei conflitti: ogni episodio lascia una cicatrice profonda non solo sulle vittime, ma sull’intera società. Ci sono stati, nel 2023, più di 100 femminicidi: testimonianze drammatiche di disuguaglianze, stereopiti dannosi e pregiudizi ancora radicati nel tessuto della nostra società e nei contesti familiari. Viene spontaneo chiedersi: c’è una reale corrispondenza tra il valore di una vita nel confronto con il valore della vita umana? A che punto arriva la ferocia umana? L’uomo contro l’uomo, è la cronaca di sempre. Quello che accade nella Striscia di Gaza ha mostrato al mondo come le istituzioni, gli Stati, possono essere ciechi ed impotenti, fingendo di non riuscire a trovare soluzioni e compromessi. Neppure le parole di Papa Francesco sembrano trovare ascolto. Un mondo che nulla può rispetto alla forza ed il potere di chi il mondo lo comanda. Il 2023 ci lascia con un bagaglio di sangue versato e con la prospettiva di un nuovo anno che non sarà da meno. Come non da meno è il fenomeno della violenza di genere. Il femminicidio, l’uccisione diretta o provocata, eliminazione fisica di una donna in quanto tale, espressione di una cultura plurisecolare maschilista e patriarcale che, penetrata nel senso comune, ha impresso sulla concezione della donna il marchio di una presunta, e infondata, inferiorità e subordinazione rispetto all’uomo. E’ un mondo malato che necessita di uno sforzo comune, partendo dal singolo, alle istituzioni (scuole, Stato, organizzazioni internazionali, Chiesa) affinché le guerre, i femminicidi l’odio abbia fine o, quantomeno, sia frenato dalla consapevolezza che solo l’amore, nella più alta espressione del termine, può renderci migliori. La sete di potere, la ricchezza o la prevaricazione sul nostro prossimo, sia esso uomo o donna, sono peccati di cui prima o poi saremo chiamati a rispondere, se non in questa vita nell’altra. Venendo al nostro amato paesello, l 2023 ha visto il persistere di una crisi economica con la quale oramai tutti cittadini e, soprattutto commercianti, convivino da diversi anni a cui si sono aggiunti altre difficoltà a causa dei ritardi, non certamente voluti, dei lavori di rifacimento della piazza Umberto, necessari per cambiare il volto estetico del paese e per i quali dovremmo essere in dirittura d’arrivo. La speranza è che al rinnovo dell’arredo urbano segua un anno ricco di soddisfazioni per i commercianti, per tutti i cittadini. Concludo con gli auguri a tutti, amici, parenti a voi tutti: “I conti alla rovescia, i fuochi, i botti e le urla della gente che grida “BUON ANNO”… chissà dove si sposterà la mente di ognuno di noi in quel preciso istante. Ognuno avrà il suo piccolo attimo segreto
a cui rivolgere un pensiero, anche minimo. Ognuno in quel frangente brevissimo di tempo avrà nel cuore quel piccolissimo desiderio irrealizzato, quel sogno non volato, quella persona che non c’è più. Ognuno di noi avrà il sorriso sul viso e tanti piccoli lividi nel cuore. Però ricordatevi che questo anno, in qualsiasi modo sia stato trascorso, lo abbiamo affrontato e vissuto e siamo qua, alle porte del 2024. Quindi al quel “3, 2,1”…gridiamo “auguri” con la voce e con il cuore. Buon Anno a tutti.”

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