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L’ex boss di Vallelunga, Vara: da Madonia il via libera a quel delitto

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Vallelunga – Sarebbe stato il boss di Vallelunga a fornire il via libera per un agguato mortale. Il placet per quel delitto sarebbe arrivato da Giuseppe «Piddu» Madonia.

È quanto emerso tra le pieghe del racconto reso dall’ex braccio destro dello stesso Madonia, il collaboratore di giustizia, pure lui vallelunghese, Ciro Vara.

Le dichiarazioni rese dall’ex boss sono riferito all’omicidio del gelese Giuseppe Failla, assassinato nel suo bar una mattina di trentadue anni addietro. Ora i suo familiari – assistiti dall’avvocato Giovanni Bruscia – sono costituiti parte civile.

Così al processo che vede alla sbarra lo stesso «Piddu» Madonia, il nisseno Angelo Palermo, Angelo Bruno Greco e il presunto boss sancataldese Cataldo Terminio – difesi dagli avvocati Flavio Sinatra, Sergio Iacona, Cristina Alfieri ed Eliana Zecca – tirati in ballo per la missione di morte consumata nell’ottobre del lontano 1988.

Ognuno di loro, secondo gli  inquirenti, avrebbe rivestito un ruolo differente. Terminio è ritenuto la regia e al tempo stesso il sicario.

Sarebbe entrato in azione – secondo il teorema degli inquirenti – per vendicare l’uccisione del padre Cataldo. Caduto per mano della Stidda. E Failla, secondo la tesi dei magistrati, sarebbe stato legato a questo gruppo di “schegge impazzite” venute fuori da Cosa nostra. Anche se il legale dei familiari ha sempre respinto questa teoria.

Palermo avrebbe fatto da autista mentre Greco sarebbe stato il basista. E Madonia avrebbe fornito il nulla osta perché si potesse consumare la presunta vendett

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