Home Cronaca Lite con accoltellamento, immagini scolperebbero giovane accusato di tentato omicidio

Lite con accoltellamento, immagini scolperebbero giovane accusato di tentato omicidio

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Caltanissetta – La super perizia lo tirerebbe fuori dagli impicci. Perché quei fotogrammi sembrerebbero dimostrare che non abbia né passato il coltello al cugino che poi ha ferito un altro giovane con alcuni fendenti, né avrebbe trattenuto lo stesso accoltellato.

A queste conclusioni sarebbe giunto l’esperto nominato dalla corte d’Appello di Caltanissetta che sta giudicando per la pesante accusa di tentato omicidio il ventunenne nisseno Giampaolo Francesco Lombardo, accusato anche di porto di coltello, già condannato in primo grado  a 7 anni e 6 mesi di reclusione.Secondo l’accusa lui avrebbe passato il coltello al cugino che poi avrebbe sferrato alcuni colpi a un ventinovenne rimasto ferito e che, a sua volta, è stato poi processato e assolto per rissa.

Con lui, in appello, anche il ventunenne  Salvatore Maria Emmanuel Falzone  –  difeso come l’altro imputato dall’avvocato Giacomo Vitello – che però risponde soltanto di lesioni ed è stato già condannato a un anno.

Nel procedimento è parte civile il ventisettenne Fabrizio Cuda  – assistito dall’avvocato Giovanni Di Giovanni)- per le lesioni che avrebbe subito. ma anche in questo caso i filmati sembrerebbero mostrare che un terribile calcio al volto non lo avrebbe subito perché l’altro avrebbe, per buona sorte, mancato il bersaglio.

La vicenda è legata a una più che burrascosa vicenda che risale alla notte del 10 dicembre di cinque anni fa nel piazzale di una stazione di servizio di viale della regione, a Caltanissetta.

Lì, dopo una prima lite tra due giovani avvenuta in un’altra zona della città qualche ora prima, si sarebbero ritrovati due gruppetti contrapposti.

E sarebbe successo di tutto, compreso, in quelle concitatissime fasi, anche un accoltellamento. Con un fuggi fuggi generale, poi, all’arrivo di polizia e carabinieri.

Sono state poi le immagini registrate dall’impianto di videosorveglianza della stessa stazione di servizio a svelare poi l’identità dei coinvolti nella vicenda e le cui posizioni si sono poi scisse per le differenti scelte processuali.

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