Londra – Nessun lieto fine per una giovane balenottera di quasi 4 metri, rimasta incastrate nelle acque basse delle chiuse del Tamigi, nel quartiere londinese di Richmond, a decine di chilometri dal mare. Dopo un esame da parte di alcuni esperti giunti in suo soccorso, infatti, si è deciso di abbattere l’animale per “porre fine alle sue sofferenze”. Centinaia di persone hanno affollato il tratto di fiume, sperando fino all’ultimo che potesse essere salvato. Purtroppo le condizioni della balenottera, un esemplare non ancora adulto di Minke Whale (la specie più piccola tra le grandi balene), erano già molto deteriorate. Già in quel frangente i soccorritori del British Divers Marine Life Rescue (BDMLR) avevano affermato che la balena aveva difficoltà a nuotare poiché “le sue riserve di forza sembrano essere compromesse”.
Quindi hanno deciso di procedere all’abbattimento della balenottera dopo aver registrato le profonde ferite che le avevano compromesso la mobilità. Una scelta che ha contrariato e commosso moltissime persone.
Prima dell’eutanasia, dicono, si è fatto “il possibile per alleviare le sofferenze dell’animale in questa triste situazione”. In ogni caso abbattere un animale è sempre un atto profondamente doloroso e sofferto, traumatico, per chi ama gli animali.