Home Cronaca Mafia e omicidi, i boss Cammarata si difendono: «Non c’entriamo nulla»

Mafia e omicidi, i boss Cammarata si difendono: «Non c’entriamo nulla»

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I boss si difendono. Rimandano al mittente le accuse nei loro confronti per una catena di omicidi e falliti agguati per i quali, a vario titolo, sono stati tirati in ballo. Così i capi di Cosa nostra a Riesi, i fratelli Pino, Vincenzo e Francesco Cammarata  – assistiti dall’avvocato Vincenzo Vitello – tra gli imputati di questo troncone del processo «De Reditu». Pino Cammarata ha tacciato come inattendibili due collaboranti, Giuseppe Toscano e Giuseppe Tardanico, quest’ultimo «considerato un confidente dei carabinieri». E per quanto riguarda un delitto per il quale è chiamato in causa, quello con obiettivo Andrea Pirrello, lo ha ricondotto a una faida. Facendo riferimento a un vecchio omicidio di una quarantina di anni addietro che ha coinvolto un parente del pentito Tardanico, poi assolto per legittima difesa. Vincenzo Cammarata ha sostenuto che nel periodo in cui è stato ucciso Angelo Lauria , lui era latitante. E anche  in questo caso, nel respingere le accuse, lo ha legato a questioni relative a un arsenale che una trentina di anni addietro o poco meno è stato ritrovato dai carabinieri, facendo scattare l’arresto di un parente dei fratelli Riggio, poi a capo della Stidda riesina. Quanto a Francesco Cammarata, riferendosi al pentito Toscano che lo ha tirato in gioco, ha ribadito come lo stesso pentito «s’è messo d’accordo con altri per chi colpire, salvando invece altri». E anche il collaborante Gaetano Scibetta, secondo lo stesso Cammarata, avrebbe poi confermato di quella proposta di accordarsi per colpirlo. Alla sbarra, insieme ai tre capimafia riesini, vi sono anche il boss di Mazzarino, Salvatore Siciliano, Gaetano Cammarata, Franco Bellia, Orazio Buonprincipio, Giovanni Tararà e Salvatore Salamone – assistiti dagli avvocati Carmelo Terranova, Vincenzo Vitello, Davide Anzalone, Adriana Vella e Isabella Costa – accusati a vario titolo di omicidio e tentato omicidio. I parenti delle vittime e il Comune di Riesi – assistiti dagli avvocati Annalisa Petitto, Boris Pastorello, Walter Tesauro, Maria Giambra, Anna Maria Sardella, Paolo Testa, Giovanni Vetri, Antonio Gagliano e Vincenzo Salerno – sono parti civili.

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