Caltanissetta – Rito abbreviato per altri coinvolti nel blitz antimafia ribattezzato «Chimera». Che ha inferto un duro colpo al clan Sanfilipppo Di Mazzarino.
Alla precedente dozzina che ha già chiesto di essere giudicata in abbreviato, se ne sono aggiunti altri ancora. Sette in particolare, su un totale, di sessantuno imputati coinvolti nell’inchiesta dei carabinieri che nel settembre dello scorso anno ha fatto scattare cinquantacinque misure cautelari.
Il rito alternativo è stato chiesto ora dai mazzarinesi Maria Sanfilippo di 29 anni, Emanuele Brancato,
Filippo Verga, Gianpaolo Ragusa, Marco Gesualdo, Rocco Marano e Salvatore Giarratana.
Prima di loro lo avevano già ottenuto il boss Salvatore Sanfilippo, la moglie,m Beatrice Medicea e, ancora,
Gianfilippo Fontana, Giuseppe Morgana, Grazia Minischetti, Ludovico Bonifacio, Paolo Sanfilippo, Salvatore Adamo Sanfilippo, Salvatore Strazzanti, Silvia Catania, Valentina e Luca Guerra.
Per altri due imputati , ossia Salvatore Sanfilippo e Giovanni Zuccalà, intanto, così come chiesto dalla difesa, il gup ha dichiarato la sua incompetenza territoriale, così gli atti andranno al tribunale di Gela.
Questo il quadro per i 61 imputati – assistiti dagli avvocati Carmelo Terranova, Agata Maira, Giuseppe Panepinto, Vincenzo Vitello, Giada Faraci, Isabella Piazza, Flavio Sinatra, Giuseppe Dacquì, Antonino Ficarra, Giuseppe Piazza, Sinuhe Curcuraci, Battaglia Simone Pozzi, Luca Cianferoni, Gaetano Lisi, Giacomo Ventura, Dario Giambarresi, Gaetano Giunta, Giampiero Russo, Rocco Guamaccia, Giuseppe Piazza, Fausto Gaetano Giuliana, Carmelo Brentino, Luigi Gullo, Sergio Anzaldi, Elisa Gatto, Stefano Gerunda, Valentina Fiorenza, Pamela Tassone, Raffaele Minieri, Attilio Carlo Villa, Armando Lamendola e Rocco La Placa – per i quali la procura nissena ha chiesto un processo per le ipotesi, a vario titolo, di mafia, omicidio, estorsioni sia consumate che tentate, armi e traffico di droga aggravati dal metodo mafioso.